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AFRAGOLA. Il sangue delle vittime innocenti della camorra e soprattutto il loro esempio pagato con il sacrificio della vita dividono Afragola, la città che per mezzo secolo e più è stata sotto l'asfissiante dominio dei clan locali. Da una parte la maggioranza di centrodestra, che ne fa una questione di metodo; dall'altra le opposizioni, che nella delicata sessione di bilancio cercano di mettere alle corde il sindaco. La contesa si conclude con un no alla spesa di circa 10mila da impiegare nelle iniziative in grado di ravvivare, tra le giovani generazioni, quella memoria collettiva che dovrebbe essere la pietra angolare delle mura della legalità.
La bagarre
È accaduto che nel corso dell'ultimo consiglio comunale dedicato all'esame della legge di bilancio gli esponenti della maggioranza hanno scelto di bocciare l'emendamento avanzato dall'opposizione per l'istituzione di un premio rivolto agli alunni delle scuole afragolesi in memoria di Alfredo Manzoni, un bambino di sette anni morto nel 1975 dopo due anni di cure dolorosissime, per le conseguenze del ferimento nel corso di un agguato della camorra alla quale la sua famiglia era del tutto estranea. Vittima innocente della criminalità organizzata.
Compatti i consiglieri comunali di maggioranza hanno respinto anche altri due emendamenti al bilancio, proposti e votati solo dalle opposizioni. Il primo destinato a manifestazioni finalizzate da una parte a ricordare il maresciallo dei carabinieri Gerardo D'Arminio, medaglia d'argento al valor militare, ucciso la sera del cinque gennaio del 1976, nella centralissima piazza Gianturco, sotto gli occhi del figlio di sei anni, mentre gli acquistava una bicicletta per la befana, dall'altra a ricordare la barbara uccisione dei due consiglieri comunali Francesco Salzano e Paolo Sibilio, che si erano messi di traverso sulle assegnazioni sospette dei fondi per la ricostruzione post terremoto.
Il chiarimento
Un colpo di spugna sul filo della memoria che ad Afragola ha suscitato non pochi imbarazzi.
Le opposizioni
Dal canto suo, la consigliera dei Cinquestelle Marianna Salierno, firmataria dei tre emendamenti, contrattacca: «Trovo agghiacciante il cinismo con cui questa maggioranza ha bocciato le nostre proposte di inserire nel bilancio da approvare le iniziative istituzionali per ricordare le vittime innocenti della camorra. Vorrei ricordare al sindaco, alla giunta e alla maggioranza di centrodestra che governano, male, Afragola, che le vittime della camorra non hanno colore politico e che quindi si poteva benissimo approvare un documento condiviso sulla base degli emendamenti che avevo portato all'attenzione del consiglio». E sulla questione di metodo ribatte che gli emendamenti erano stati formalizzati nel rispetto delle regole in commissione.Stessa musica con Antonio Iazzetta, esponente Pd e leader dell'opposizione, che sottolineato: «Agli atti c'era il parere positivo dei Revisori dei Conti e del Dirigente finanziario. La bocciatura di quegli emendamenti, che avrebbero impegnato una somma irrisoria, rappresenta uno schiaffo alle vittime innocenti della camorra, alla faccia di quella costruzione della cultura della legalità di cui tanto si parla». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino