Bio-pirati a Capri: distruggevano gli scogli con l'esplosivo per raccogliere i datteri

Bio-pirati a Capri: distruggevano gli scogli con l'esplosivo per raccogliere i datteri
Operazione congiunta contro la pesca di frodo che ha visto impegnati a mare gli uomini della Capitaneria di Porto di Capri guidati dal tenente di vascello Dario Gerardi e a terra...

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Operazione congiunta contro la pesca di frodo che ha visto impegnati a mare gli uomini della Capitaneria di Porto di Capri guidati dal tenente di vascello Dario Gerardi e a terra i carabinieri della stazione di Capri agli ordini del luogotenente Pietro Bernardo.




30 kg di datteri di mare sequestrati insieme all’intera attrezzatura utilizzata per la pesca abusiva e tre pescatori denunciati, tutti pregiudicati originari di Castellammare di Stabia, per i quali è stata avviata la procedura per l’espulsione dall’isola con foglio di via obbligatorio della durata di tre anni.



In azione sono entrati gli equipaggi della motovedetta CP858 e del battello GCB70, coordinati dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Capri, che, nell’ambito dell’attività di pattugliamento a tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino, hanno individuato un subacqueo intento a catturare datteri di mare in località Punta della Chiavica dell’isola di Capri, nei pressi della Grotta Bianca.



L’intervento tempestivo ha consentito di bloccare immediatamente l’attività fraudolenta e di individuare, nelle immediate vicinanze, la barca di appoggio dove si trovavano altre due persone.



Guardia costiera e carabinieri hanno proceduto al sequestro dei datteri pescati, circa 30 kg, e dell’attrezzatura utilizzata tra cui bombole, martelli e picconi. Successivamente condotti in caserma, i tre, V.C. di 42 anni, V.C. di 38 anni e V.V. di 35 anni, tutti di Castellammare di Stabia con precedenti penali specifici, sono stati denunciati che ha disposto di ributtare in mare il pescato.



I militari dell’Arma hanno nello stesso tempo avviato il procedimento di allontanamento con foglio di via obbligatorio dai comuni dell’isola, inibendo quindi loro di ritornare a Capri per un periodo di tre anni.



La pesca dei datteri di mare è una pratica vietata in Italia da diversi anni, in quanto questi molluschi vivono all’interno della roccia calcarea marina e per poterli estrarre è necessario rompere la scogliera, provocando un irreparabile danno ambientale non solo al fondale ma all’interno ecosistema marino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino