Contrordine, Palazzo San Giacomo non si sostituirà alla tipografia dello Stato e non batterà moneta. Può stare tranquillo anche Mario Draghi, presidente della...
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Nella sostanza i bitcoin sono denaro ma non una moneta e questo li fa considerare volatili e non molto trasparenti. Tuttavia sono ormai dieci anni che stanno avendo un grande successo, è denaro sottratto al controllo delle banche e dunque free, senza commissioni. I bitcoin si comprano su un'apposita piattaforma e si possono scambiare e utilizzare per acquistare finanche case. Più concretamente il bitcoin si basa sulla fiducia e risponde a una sola legge: quella della domanda e dell'offerta che ne fa salire il valore in maniera vertiginosa, è diventato un bene rifugio oltre che una speculazione tanto che ci sono agenzie e bancomat che li convertono in euro. Cosa c'entra il Comune in tutto questo? «Noi vogliamo fare i facilitatori, vale a dire incentivare l'utilizzo dei bitcoin e mettere Napoli su di un mercato mondiale in grande espansione, vogliamo attrarre investimenti, ma sia chiaro Palazzo San Giacomo non copre nessuna operazione» racconta l'assessore alle Finanze Enrico Panini. «Cercheremo il modo - conclude l'assessore - di fare associare persone sul territorio».
Quando Napoli sarà lanciata in questo nuovo mercato? «Il cronoprogramma lo rispettiamo - dice il sindaco - la settimana prossima portiamo in Giunta la delibera su Napoli città autonoma, a fine ottobre toccherà alla delibera sul debito ingiusto, che si collega anche molto al lavoro che stiamo facendo con Roma, e per fine novembre la delibera su quella che è stata definita moneta» e che dovrebbe quindi introdurre, se la previsione sarà confermata, il sistema di pagamento attraverso la criptovaluta. «Su questo - racconta ancora Panini - stiamo facendo tutte le verifiche del caso, l'obiettivo del Comune è fungere da facilitatori per l'utilizzo dei bitcoin».
Il sindaco nel giorno di San Gennaro è stato nella Capitale per incontrare esponenti del Governo e del Parlamento in funzione del cosiddetto «debito ingiusto». Come spiegato a Il Mattino dal senatore Vincenzo Presutto del M5S, l'esecutivo sta studiando un provvedimento che camminerà parallelamente alla Legge di Bilancio per la gestione del deficit dei Comuni. «Sono stati incontri molto utili - racconta l'ex pm - che vanno nella direzione di un cambiamento importante nei rapporti tra Governo e Autonomie locali». Il sindaco di Lentini Saverio Bosco - invece - pure lui alle prese con il debito, suggerisce ai suoi colleghi un'altra soluzione per il «debito ingiusto». Infatti ha chiesto al Governo lo stesso trattamento ottenuto dalla Lega: «Pagare i debiti dei miei concittadini in 76 anni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino