Aveva coperto con uno zaino la testa della giovane vittima - non vedente e non in grado di deambulare - rischiando di soffocarlo: pesante condanna per il rapinatore violento, che...
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Era il 22 gennaio scorso, quando Ciurar – da anni in Italia e residente a Boscoreale, dove si arrangiava – sarebbe entrato in azione insieme ad un complice. Sapeva come entrare in quella casa, dove trovare i soldi e come colpire perché aveva svolto diversi lavori per quella famiglia. Il rapinatore aveva approfittato che il giovane non vedente fosse solo in casa con il padre (la madre era in chiesa), ed era riuscito ad intrufolarsi al piano terra dell’abitazione. Scoperto dal ragazzo che aveva sentito dei rumori, il rapinatore aveva reagito, mettendogli un borsone sulla testa e tappandogli la bocca per evitare di chiamare aiuto.
A chiusura di indagini lampo, i carabinieri della stazione di Boscoreale, agli ordini del luogotenente Massimo Serra, hanno arrestato il responsabile della rapina. E dopo un processo altrettanto rapido, è arrivata la sentenza di condanna per l'ex bracciante agricolo trasformatosi in rapinatore: 8 anni di reclusione ed espulsione dal territorio italiano dopo aver scontato l'intera pena, come deciso dal collegio di giudici della prima sezione penale del tribunale di Torre Annunziata (presidente Francesco Todisco, a latere Riccardo Sena ed Emanuela Cozzitorto). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino