Tre anni e sei mesi. È la pena alla quale Salvatore Lo Russo - l'ex boss del clan dei «Capitoni» di Miano, da anni collaboratore di giustizia - imputato per...
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Alle accuse lanciate da Lo Russo Pisani rispose presentando una querela basata fondamentalmente su due punti. Il denaro - 160mila euro, stando a quanto dichiarato dal pentito - sarebbe stato consegnato in più tranche al poliziotto; parte di esso - sempre stando a Lo Russo - sarebbe stato utilizzato da Pisani per ristrutturare un immobile di propietà al Vomero. L'ex boss aveva poi affermato che i soldi venivano corrisposti in cambio di una «protezione» per lui e per gli affiliati al suo clan. Insomma secondo l'accusa dei pm della Direzione distrettuale antimafia Pisani avrebbe coperto le attività della cosca di Miano ottenendo dal boss anche dichiarazioni confidenziali che avrebbero consentito di mettere a segno importanti risultati investigativi.Tutto falso, è quello che emerge alla luce della sentenza del giudice monocratico di Benevento Pezza. Va aggiunto che la Procura del capoluogo sannita aveva chiesto per Lo Russo una condanna ancora più dura: quattro anni. La vicenda risale al luglio del 2011 quando Pisani, venuto a conoscenza di alcune dichiarazioni rese da Salvatore Lo Russo in relazione alle presunte dazioni di denaro, sporge nei confronti del collaboratore di giustizia una denuncia per calunnia. In quei verbali Lo Russo aveva detto di aver versato tra il 2005 e il 2007 circa 160mila euro e beneficio dell'ex capo della Mobile, in cambio dei trattamenti di favore.
Tutto falso, secondo i pubblici ministeri.
Il Mattino