Cantante neomelodico e fuochi d'artificio per l'estorsore ai domiciliari

Cantante neomelodico e fuochi d'artificio per l'estorsore ai domiciliari
Oltre venti minuti di canzoni neomelodiche, uno spettacolo di fuochi d'artificio, canti, balli, dediche e gli applausi di amici e parenti. È la festa andata in scena...

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Oltre venti minuti di canzoni neomelodiche, uno spettacolo di fuochi d'artificio, canti, balli, dediche e gli applausi di amici e parenti. È la festa andata in scena sabato sera nel quartiere di Monterusciello all'indomani dell'uscita dal carcere di Gennaro Cammino, detto «Genny», nipote del boss di Pozzuoli Gennaro Longobardi, arrestato un anno fa insieme ad altre cinque persone per estorsione ai danni di un commerciante di informatica. Cammino, che da venerdì si trova ai domiciliari dopo l'uscita dal carcere di Secondigliano, ha assistito allo spettacolo del cantante neomelodico Giacomo Lauro affacciato al balcone della sua abitazione al secondo piano di una palazzina popolare al civico numero sessanta di via De Curtis. Nel cortile, oltre al palchetto, alla tastiera e agli strumenti musicali sono stati montati faretti, casse e una macchina del fumo. Per oltre venti minuti Lauro ha cantato con lo sguardo rivolto verso l'alto dedicando le canzoni del proprio repertorio a «Genny», mentre nel cortile adulti e bambini cantavano, ballavano e applaudivano. Chiuse invece tutte le altre finestre della palazzina con i residenti che sono rimasti barricati in casa. Una festa che è stata immortalata dagli smartphone di amici e pareti e le foto e i video sono stati postati in diretta Facebook ricevendo numerosi mi piace, cuoricini e messaggi di auguri. Lo spettacolo non sarebbe stato autorizzato dal Comune di Pozzuoli, così come la successiva esplosione dei fuochi d'artificio che da diversi anni sono vietati su tutto il territorio cittadino da un'ordinanza sindacale. «Auguri e applausi a Genny» ha inneggiato il neomelodico che oltre alle canzoni del proprio repertorio ha cantato brani di Alessia Cacace e di Alessio, dedicandoli a più riprese alla coppia di coniugi affacciata al balcone. Dopo l'esplosione delle batterie di fuochi, posizionate a qualche decina di metri di distanza dalla casa di Cammino, si è levato un forte applauso verso il nipote del boss che ha lasciato il carcere dopo quattordici mesi.


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Questa volta, a differenza della festa organizzata a novembre scorso nei «600 alloggi» di Monterusciello per la scarcerazione di due affiliati dei Longobardi e Beneduce, né il cantante né le persone presenti hanno fatto espliciti riferimenti a camorra, clan, a detenuti o alla scarcerazione del festeggiato che, vista la misura degli arresti domicialiari a cui è sottoposto, non poteva incontrare nessuno. Gennaro Cammino, che è il figlio del fratello della moglie del boss Gennaro Longobardi, fu arrestato a dicembre del 2018, nel giorno di Santo Stefano, insieme ad altre cinque persone con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un venditore di materiale informatico di Monterusciello: nel mirino della banda, capeggiata dal ras Ferdinando Aulitto, erano finiti commercianti, parcheggiatori abusivi e ambulanti. I sei finirono in manette in seguito a un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale di Napoli e arrestati dai carabinieri della Compagnia di Pozzuoli.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino