Chiede scusa a tutti e confessa. Fa un po’ di conti e ammette di aver premuto il grilletto svariate volte, di aver fatto fuoco e ammazzato: «Ho ucciso nove volte,...
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Trenta gennaio del 2012, Mianella, siamo all’esterno della casa degli Accurso, ci sono anche altri capi della Vinella grassi: i corpi di Stanchi e Montò furono trovati carbonizzati all’interno di un’auto, era l’inizio della faida dei «girati» contro gli scissionisti. Guerre per la droga, in cui i cattivi ragazzi di via della Vinella grassi svolgono un ruolo da protagonisti, come hanno messo in luce le più recenti indagini della Dda di Napoli. Da killer al soldo di Cosimo Di Lauro (nell’ormai lontano 2004), ad alleati degli scissionisti, per poi diventare autonomi, sempre a colpi di morti ammazzati. Fino a farsi manager, imprenditori, come emerge dalle aziende sequestrate due mesi fa al boss Antonio Mennetta. Siamo in piena era covid, quando viene firmato il blitz contro una serie di società che si occupano di pulizia e di sanificazione. Per gli inquirenti non ci sono dubbi: i cattivi ragazzi dal grilletto facile sono diventati manager, si sono dati agli affari. Hanno piazzato nullatenenti a gestire aziende in grado di controllare la sanificazione di interi lotti di condomini, fiutando l’affare imposto dalla pandemia. Aziende e prestanome, una cassaforte che oggi è nelle mani della Procura, che punta a chiudere i conti con il riciclaggio: la strada che porta dai proiettili esplosi in bocca al rivale di turno, per il controllo della droga, fino alle barche ormeggiate a Pozzuoli, grazie alle aziende sbocciate all’ombra del covid 19. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino