La Corte d'Appello di Napoli (quarta sezione) ha assolto per «non aver commesso il fatto» l'imprenditore Giuliano Ascione, imputato per concorso esterno in associazione...
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Il collegio ha disposto il ritorno in libertà di Ascione, arrestato poche settimane fa su ordine del Riesame, e ha inoltre revocato la confisca per svariati milioni di euro di tutti i suoi beni, tra cui numerose concessionarie d'auto, disposta al termine del processo di primo grado. Ascione, difeso dagli avvocati Mario Griffo e Paolo Trofino, era stato condannato dal tribunale a 6 anni e 8 mesi di carcere, mentre gli altri dieci imputati, tra cui i due fratelli Michele e Luigi e altri parenti ritenuti dalla Dda intestatari fittizi dei suoi beni, erano stati assolti. Nel settembre scorso, durante la requisitoria d'appello, il sostituto della Procura Generale Giovanni Cilenti aveva chiesto un aumento di pena per Ascione (10 anni) e la condanna a 6 anni e otto mesi per i fratelli contestando l'associazione mafiosa e non il concorso esterno.
Gli Ascione erano stati arrestati nel 2011 nell'inchiesta coordinata dalla Dda ed eseguita dal Gico della Guardia di Finanza, denominata «Tahiti», concernente il rempiego dei capitali illeciti dei Mallardo nel settore edilizio e del comercio di auto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino