OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
È l’ultima frontiera della camorra, vedi alla voce estorsione: i nuovi boss minacciano di prendere in ostaggio i figli dei commercianti che non hanno ancora versato la rata del pizzo. Accade a Miano, zona in questi giorni attraversata dall’avvento di un nuovo cartello criminale che, nel solco del clan Lo Russo, ha ripreso a chiedere tangenti porta a porta. Puntano al commercio al minuto, al negozio di alimentari e all’artigiano, ma anche e soprattutto ad imporre le forniture di generi di prima necessità.
Ricordate il racket sul pane? Siamo allo scorso luglio, quando finiscono in cella sei soggetti ritenuti esponenti di un clan attivo a Miano. Ed è proprio dalle pieghe di questa indagine che emergono particolari degni di approfondimento: le minacce estorsive sono andate avanti anche dopo il blitz firmato dalla Mobile e dai carabinieri; e c’è una donna che ha denunciato il nuovo metodo usato dalla camorra per zittire sul nascere denunce o cordate antiracket da parte dei commercianti. In cosa consiste il metodo usato?
«Mi hanno detto che se mio marito non si fosse messo apposto avrebbero fatto sparire nostro figlio, così poi avrebbero costretto mio marito a uscire allo scoperto...».
In sintesi, c’è stata una sorta di escalation: in un primo momento, il titolare dei negozi (che è il marito della donna che ha sporto denuncia) è riuscito a sottrarsi alla morsa del racket. In che modo? Si è allontanato dal quartiere, lasciando intendere di avere impegni di lavoro in altre città d’Italia. Una strategia che ha incattivito ulteriormente gli estorsori, alla luce di quanto viene denunciato dalla moglie dell’imprenditore: «Mi hanno detto che se mio marito non fosse ricomparso sul territorio, se non si fosse messo apposto con loro, avrebbero preso con loro nostro figlio. E poi hanno aggiunto con tanto di ghigno: “Così vediamo se tuo marito non ci viene a portare i soldi...”, imponendoci ovviamente il silenzio con le forze dell’ordine». E anche su questo punto il clan avrebbe imposto una sorta di strategia, di fronte al rischio che la notizia di un imprenditore assente dal territorio di Miano potesse insospettire le forze dell’ordine: «Se vi vengono a chiedere perché non c’è tuo marito, dici che sta in giro per affari e che ritornerà presto...», è il consiglio degli estorsori che non esitano a prendere in ostaggio i figli delle vittime: come pegno per il pizzo da imporre al negozio sotto casa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino