NAPOLI - «Michele Zagaria aveva un rapporto strettissimo con l'ex sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria; era il suo garante, nel senso che chi voleva parlare con il...
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«Da fine anni '70 - racconta Iovine - il clan ha garantito appoggio e protezione ai sindaci che si sono succeduti a Casapesenna, San Cipriano e Casal di Principe. Per questo quando l'ex reggente del clan Bidognetti Luigi Guida (oggi pentito), andò a minacciare all'inizio degli anni 2000 i sindaci dei tre paesi, intimando loro di dimettersi per una questione di sconfinamento territoriale da parte di alcuni uomini di Zagaria in un comune da lui gestito, io e Michele intervenimmo subito. I sindaci erano Fortunato Zagaria, Enrico Martinelli (San Cipriano d'Aversa, ndr) e Pasquale Martinelli (Casal di Principe, ndr). Ricordo un aneddoto emblematico: Enrico Martinelli diceva apertamente che il sindaco non era lui a San Cipriano, ma l'elemento di vertice del clan, Giuseppe Caterino». Ancora più esplicito è stato l'altro pentito del clan, sentito questa mattina, Massimiliano Caterino, altro fedelissimo di Michele Zagaria.
«Alle elezioni del 1998 e del 2003 il clan ha sostenuto il sindaco Zagaria e ha deciso anche le liste dei consiglieri comunali. A tenere i rapporti con l'ex sindaco era il cognato del boss, Franco Zagaria, morto nel dicembre 2011».
Nessuna domanda è stata posta ai due testi dai pm Catello Maresca e Maurizio Giordano sulle minacce fatte da Fortunato Zagaria per conto del boss ai danni dell'ex sindaco Zara, parte offesa costituitasi nel processo.
Il Mattino