Una disoccupata a capo di una ditta di pulizie, a sua volta legata a un consorzio in grado di imporsi su un mercato decisamente in crescita: quello delle sanificazioni. Eccola la...
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E gli inquirenti napoletani battono una pista, proprio all'indomani della emergenza sanitaria aperta dalla pandemia. In sintesi, lo stesso schema potrebbe essere riprodotto proprio nei mesi della grande crisi economica. Sempre con gli stessi tasselli: soldi sporchi, prestanome e aziende in difficoltà finanziaria. Un abbraccio su cui sono al lavoro gli inquirenti della Dda di Napoli, ma anche i reparti investigativi impegnati in terre di mafia. Indagini che hanno portato due giorni fa all'esecuzione di ordine di arresto, oltre che per Antonio Mennetta e Alberto Sperindio, anche per Annunziata Petriccione (madre di Mennetta), Salvatore Di Bari e Giovanni Vallefuoco, mentre il giudice ha applicato la misura dell'obbligo di dimora a carico di Antonio Aurino e Gianluca Sperindio, sempre ritenendoli legati al groviglio di società che in pochi anni hanno fatto piazza pulita della concorrenza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino