Visitatori in aumento, nel corso del 2015, in Campania per gli Scavi di Pompei, che si piazzano al secondo posto nella top 30, la Reggia di Caserta, al decimo posto, il Museo...
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Bene anche la Grotta Azzurra di Anacapri, al 25esimo posto. È quanto emerge dal report sui musei della Campania redatto dal ministero per i Beni culturali. Per gli Scavi di Pompei, dove si sono registrati 2.934.010 visitatori c'è stato un aumento del 12%, pari a + 312.207 ingressi. Nella Reggia di Caserta 497.158 visitatori, con un incremento del 16%, pari a + 69.019 visitatori. Nel Museo Archeologico di Napoli 364.297 ingressi, rispetto ai precedenti 350.433. Ok anche gli Scavi di Ercolano che arrivano a 352.365 visitatori. In aumento l'afflusso agli Scavi di Paestum che è al 20esimo posto. Si passa da 279.467 a 300.347.
Scavi di Pompei, dunque, al secondo posto nell'elenco dei siti culturali italiani più visitati d'Italia, con un incremento di turisti nel 2015 pari al 12%. Un traguardo che premia con il valore dei numeri (circa 3 milioni di ingressi lo scorso anno) il lavoro svolto dal soprintendente del sito archeologico, Massimo Osanna, con la riapertura di domus chiuse da decenni, ma anche mostre, ricerche, eventi e promozione della cultura dell'antica Pompei in tutto il mondo. Un successo «spinto» anche dalle numerose domeniche a ingresso gratuito di cui proprio il professor Osanna effettua l'analisi. «La realtà dell'area archeologica di Pompei come forte attrattore culturale si è confermata ancora una volta con l'aumento dei visitatori registrato nel 2015 - commenta il soprintendente- e il dato ci dà l'ulteriore prova del successo del Grande progetto che ha visto in campo la Soprintendenza di Pompei, affiancata dalla struttura diretta dal generale Nistri, a dimostrazione che si è lavorato nella giusta e corretta direzione. Non va sicuramente trascurata la politica della cultura accessibile a tutti attuata dal Ministro Franceschini che, aprendo gratuitamente i luoghi d'arte nella prima domenica di ogni mese, ha contribuito a coinvolgere sempre di più le comunità del territorio».
«Siamo molto contenti per il risultato ottenuto. Di buon auspicio per il 2016». È invece il commento del direttore del Museo di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, a proposito della pubblicazione dei dati relativi all'affluenza dei visitatori dei musei italiani nell'anno appena trascorso. «Nel 2015, - spiega Zuchtriegel - abbiamo accolto 300.347 visitatori, con un incremento pari al 7 per cento in più rispetto all'anno precedente. Un dato confortante, superiore all'incremento della media nazionale, pari al sei per cento.». «Tra l'altro, - prosegue il direttore del museo pestano - abbiamo superato per la prima volta la soglia simbolica dei 300mila visitatori. Merito di chi in questi mesi ha lavorato al successo degli eventi, dei nostri partner e anche di chi ci ha preceduti.» «Il Parco Archeologico di Paestum ha delle straordinarie potenzialità. - conclude Gabriel Zuchtriegel - Il nostro impegno sarà quello di migliorare ancora di più l'offerta e i servizi per fare in modo che questo 2016 registri risultati ancora più lusinghieri di quelli registrati nel 2015».
«Ci consideriamo molto soddisfatti del risultato conseguito se si riflette, in primo luogo, sul fatto che le realtà a confronto non sono omogenee, trattandosi ora di monumenti, ora di parchi, ora di circuiti. Tra i musei veri e propri e non appartenenti ai circuiti, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli si colloca tra il quarto-quinto posto della classifica in Italia, con un significativo incremento dei visitatori rispetto al 2014» è il commento di Paolo Giulierini direttore del MANN in relazione alla classifica dei siti museali e archeologici più visitati in Italia nel 2015. Il Museo napoletano nel 2015 ha avuto 364.2978 visitatori (nel 2014 erano stati 350.433) ed è quattordicesimo nella classifica nazionale.
«I dati sui visitatori della Reggia di Caserta nel 2015 sono ottimi sia perché confermano l'importanza del monumento a livello nazionale, sia per la Campania, che si conferma seconda regione dopo il Lazio e per il secondo anno di fila fa meglio della Toscana».
Il Mattino