Precari di Asl e ospedali: entro fine maggio la Regione avvierà i percorsi di stabilizzazione. La novità emerge dal tavolo riunito nei giorni scorsi a Palazzo santa...
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Due le direttrici previste: la prima (comma 1) prevede la trasformazione diretta (senza concorso e per semplice chiamata) di contratti di lavoratori a tempo determinato che siano entrati nelle file del Servizio sanitario con una procedura di selezione pubblica (percorso già esperito ad esempio al Pascale). In base a quanto stabilito dalla circolare applicativa della norma e in Conferenza Stato-Regioni, per selezione pubblica vanno intese tutte le procedure caratterizzate dall'emanazione di un bando, dalla valutazione comparativa dei candidati e dalla compilazione finale di una graduatoria di merito. Se ne potrebbe dedurre che siano comprese anche le graduatorie di avvisi pubblici per il reclutamento di personale a tempo determinato. Questa partita, che sarà la prima a decollare, riguarda 251 profili censiti in tutte le Asl e aziende sanitarie campane, comprese le Università, di cui 23 profili al Pascale (partito per primo e poi bloccato a fine anno dalla Regione), 84 a Salerno, 42 a Caserta, 24 al Cardarelli e alcune altre decine altrove. Il punto della situazione sarà tracciato il 25 maggio a Palazzo Santa Lucia in ulteriore confronto con i sindacati. Contestualmente sarà avviato anche il secondo e più complesso step riguardante i lavoratori atipici e titolari di contratti flessibili (comma 2). Qui il primo passo sarà verificare i piani triennali dei fabbisogni di ciascuna azienda sanitaria. Interessato è il personale impiegato con contratti atipici (a progetto, co.co.co, e anche le partite Iva, ma esclusi gli interinali) e saranno istruiti concorsi riservati fino al 50 per cento dei posti disponibili nelle piante organiche. Nella verifica effettuata nell'ultimo mese i profili da stabilizzare su questo binario sono in totale 945, di cui 278 alla Asl di Caserta, 243 al Pascale, 141 alla Federico II, 91 a Napoli 3 Sud, 47 all'Azienda dei colli, 24 al Cardarelli, altrettanti al Rummo di Benevento e poche altre decine nella altre aziende sanitarie. Per altri 139 profili, di cui ben 62 della Asl Napoli 3 Sud, non è stata accertata la disponibilità. Così per la Asl Napoli 1 dove manca del tutto il dato e nessuno sa, nemmeno presso la direzione generale per la Salute, quanti siano effettivamente i precari impiegati. Tra la rete del 118 e altri ospedali dell'area metropolitana si tratta di almeno un centinaio di camici bianchi.
«Quel che è certo è che prosegue tra amministrazione regionale e Cgil Cisl e Uil il tavolo di confronto sul superamento del precariato in Sanità in linea con quanto stabilito dal protocollo di intesa del 13 febbraio scorso spiega la Cisl Campania - reclutamento del personale, piano Ospedaliero e riorganizzazione del sistema di emergenza sanitaria, riequilibrio del rapporto tra sanità pubblica e sanità privata accreditata oltre che riorganizzazione del sistema socio-sanitario integrato procedono ora di pari passo».
«Alla ricognizione hanno risposto tutti tranne l'Asl 1 sottolinea Antonio De Falco della confederazione medici dirigenti - eppure sono almeno due anni che la Asl è impegnata a tale lavoro di ricognizione iniziato con i sindacati della dirigenza medica presso gli stessi tavoli sindacali dove oggi siedono i confederali. Ci auguriamo che alla volontà politica espressa dal governatore anche agli Stati generai della Sanità, conseguano procedure snelle e soprattutto omogenee, tra le varie Asl e con quelle attuate nelle altre Regioni italiane che hanno già completo un iter che deve concludersi entro il triennio 2018-2020. Tra l'altro con la ricognizione sono stati verificati solo i profili attualmente in servizio ma non gli altri che hanno maturato i titoli per la stabilizzazione ma che non sono più al lavoro. Solo un appello pubblico potrebbe evitare la tagliola di futuri contenziosi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino