Campi Flegrei, la parola degli esperti: «Nessun rischio imminente»

Campi Flegrei, la parola degli esperti: «Nessun rischio imminente»
Pozzuoli. Una riunione pubblica ogni sei mesi per tenere attivo il dialogo tra istituzioni e cittadinanza. Protezione civile, Istituto nazionale geofisica e vulcanologia (Ingv) e...

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Pozzuoli. Una riunione pubblica ogni sei mesi per tenere attivo il dialogo tra istituzioni e cittadinanza. Protezione civile, Istituto nazionale geofisica e vulcanologia (Ingv) e Osservatorio vesuviano avranno un proprio spazio nel Municipio di Pozzuoli per aggiornare le informazioni e chiarire i dubbi della popolazione sui rischi di eruzioni e possibili sciami sismici collegati al bradisismo. Come è avvenuto ieri sera, quando in risposta alla richiesta di rassicurazioni e chiarimenti avanzata dal sindaco Vincenzo Figliolia agli enti governativi è stata organizzata una affollata manifestazione pubblica, presenti anche sindaci ed assessori degli altri comuni coinvolti: Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Marano, Giugliano e il vice sindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice.


Due volte all'anno dunque i cittadini avranno modo di parlare direttamente con i responsabili nazionali e regionali degli istituti preposti alla sicurezza e alla conoscenza dei fenomeni tellurici del Campi Flegrei, e di conoscere l'evolversi della situazione nella zona rossa.

«Negli ultimi due mesi ho vissuto un oscillare di notizie e di allarmi mai visti prima», ha spiegato il primo cittadino Figliolia: «Personalmente ho vissuto due crisi bradisismiche, nel 70 e nell'83, che costrinsero le autorità a disporre l'evacuazione della popolazione, ma mai si erano diffuse voci così catastrofiche come negli ultimi tempi. Questi allarmi hammo ricadute anche psicologiche su una popolazione enorme, dagli 85mila abitanti di Pozzuoli fino ai 600mila della zona rossa. Abbiamo bisogno di questi incontri - ha ribadito il sindaco - per spiegare dal vivo e costantemente alle persone cosa sta accadendo. Mi auguro che sempre più cittadini vi prendano parte. Abbiamo diritto di sapere chi deve dare garanzie a questa comunità».
 
Dall'incontro è emerso un dato lampante: non c'è alcun rischio imminente per l'area a ridosso della Solfatara e del comprensorio flegreo, come troppo spesso trapelato negli ultimi mesi. Notizie ingigantite dall'eco dei social. «Bisogna avere fiducia e rispetto delle informazioni ufficiali - ha spiegato Carlo Doglioni, presidente nazionale dell'Ingv - non è possibile dare credito a ciò che non è direttamente collegato agli organi di controllo e studio. Sicuramente anche all'interno del nostro istituto dovrà essere intensificato il controllo del rispetto del codice etico per evitare che chiunque si senta in diritto di rilasciare dichiarazioni: questo può avvenire soltanto su autorizzazione». Il riferimento è nei confronti di alcuni ricercatori che nei mesi scorsi, attraverso post pubblicati su Facebook, avevano lasciato immaginare che fosse alto il rischio di eruzione dei Campi Flegrei. «Stiamo parlando di un'area vulcanica - ha aggiunto Angelo Borrelli, capo della Protezione civile - e ovviamente non è una zona senza rischi. Ma non siamo in una fase di allarme né in una di pre-allarme (le più pericolose). Siamo, come da tempo, in uno stato di attenzione, in cui i dati vengono controllati e monitorati. L'attività di evacuazione può essere programmata proprio attraverso il monitoraggio continuo. In questo momento nulla è cambiato in modo così catastrofico come qualcuno si è divertito a raccontare».


«All'interno della Solfatara ci sono stazioni geochimiche attive che trasmettono dall'interno le variazioni - ha spiegato Francesca Bianco, direttrice dell'Osservatorio vesuviano - questi punti consentono un monitoraggio in tempo reale. Il sensore di temperatura nelle fumarole dei Pisciarelli non funziona da qualche mese, è vero - ha aggiunto la Bianco - ma ciò non significa che non riusciamo a conoscere eventuali cambiamenti. Siamo dotati del tiltmetro, uno strumento che consente comunque di conoscere l'andamento delle temperature». I Campi Flegrei restano un vulcano attivo ma secondo gli esperti non c'è alcun rischio di eruzione imminente. Tra sei mesi si vedrà se si potrà ancora dormire sonni tranquilli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino