Più che un campo è un dormitorio. Anzi, un lager. O meglio ancora: un desolato angolo di illegalità. Definire l'interno del perimetro della cittadella dei rom di Cupa...
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Forse anche dura da ammettere, ma obiettiva e reale: qui si campa di illeciti, dalla sottrazione di acqua ed energia elettrica ai furti e al riciclaggio di auto e furgoni rubati o falsamente rottamati; dal riutilizzo di povere cose gettate nella spazzatura e diligentemente rimesse a nuovo per poi essere vendute in uno dei tanti mercatini di strada all'evasione scolastica, che raggiunge anche picchi vicini al cento per cento.
Legittimi gli interrogativi che pone, di fronte a questo stato di cose, il presidente della Municipalità di Scampia, Angelo Pisani: «Come è possibile che nonostante i milioni di euro stanziati negli anni dal Comune di Napoli per progetti di integrazione, strutture e assistenza alla popolazione rom regni oggi ancora tale degrado e tanta illegalità con elevata mortalità dei napoletani avvelenati?». Chiaro il riferimento ad un'altra vergogna che continua a perpetrarsi sotto gli occhi di tutti, istituzioni comprese: i roghi tossici, alimentati anche all'interno dello stesso campo di Cupa Perillo da parte di chi ruba i rifiuti, smaltendone poi le parti non riciclabili (leggi: gomme, sostanze sintentiche e chimiche altamente inquinanti).
Per questo l'avvocato Pisani chiede al Consiglio Comunale l'istituzione di una commissione d'indagine «su tutti i finanziamenti per rom al fine di stabilire se i risultati raggiunti siano compatibili con il numero e le cifre totali dei fondi erogati fino a oggi». Come dire: esiste un potenziale capitolo di sperperi e illecite ingerenze maturate all'ombra dei campi di accoglienza, com'è stato per Roma? «È doveroso capire ciò - conclude Pisani - Capire cioè e Napoli sia immune dal mercimonio e dalle truffe che, purtroppo, si stanno scoprendo a Roma».
Ma di realtà come quella messa in luce dal blitz dei carabinieri a Cupa Perillo in tutta la provincia di Napoli ne esistono molte altre. Con buona pace di chi continua a predicare - giustamente - la politica dell'integrazione e del giusto riconoscimento dei più deboli vanno ricordati i numerosi fatti di cronaca recenti e passati che vedono proprio tanti rom protagonisti di situazioni al limite del tollerabile. A cominciare dai furti di rame lungo le linee ferroviarie, compresa quella dell'Alta Velocità Napoli-Roma. Per non parlare dell'oscuro capitolo - ancora tutto da illuminare - del riciclaggio di automezzi rubati o rottamati. Il 18 novembre fu la polizia municipale a scoprire proprio all'interno del campo di Cupa Perillo un rom pregiudicato, ufficialmente con scarso reddito, cui risultavano intestati addirittura 1760 veicoli, tra macchine, Suv e furgoni.
giu. crima. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino