Niente cani al Palazzo Reale di Napoli, Epifani: «Preserviamo il giardino romantico»

Divieto disposto da due anni nel regolamento del sito, ma reso esecutivo lo scorso mese di ottobre

Giardini palazzo reale
Il tar della Campania ha respinto ieri il ricorso presentato da un gruppo di cittadini contro la decisione di vietare l’accesso ai cani nei giardini storici di...

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Il tar della Campania ha respinto ieri il ricorso presentato da un gruppo di cittadini contro la decisione di vietare l’accesso ai cani nei giardini storici di palazzo reale di Napoli. Divieto disposto da due anni nel regolamento del sito, ma reso esecutivo lo scorso mese di ottobre.

Il giardino romantico è un piccolo gioiello di un ettaro e mezzo, al centro di Napoli, che costituisce un polmone verde, aperto al pubblico gratuitamente sette giorni su sette. Ristrutturato nella metà del 1800 conteneva settemila piante di quattrocento specie diverse: una ricchezza che si è andata depauperando nel corso degli anni e che, con un progetto di restauro che intende ricostruire in parte nei prossimi mesi.

«L’ordinanza del tar rimarca l’importanza del giardino romantico quale luogo della cultura che va preservato e rispettato più di un normale giardino pubblico. È un museo en plein air fruibile a tutti così come lo è ciascuna delle stanze del palazzo reale, nelle quali non potremmo mai immaginare la presenza di cani – ha dichiarato Mario Epifani, direttore palazzo reale di Napoli - Con tutto il rispetto per gli animali, siamo tenuti ad avere un’attenzione maggiore verso un bene così prezioso.

Stiamo lavorando per fare in modo che il giardino recuperi l’immagine che aveva quando il palazzo era ancora una residenza reale, con la cura di alberi che hanno oltre 200 anni di vita e attraverso la riconfigurazione dell’impianto arbustivo ottocentesco. 

Un progetto sul quale saranno investiti 2 milioni di euro che include il rifacimento della pavimentazione dei viali in battuto di tufo, eliminando l’asfalto, per restaurare un gioiello da restituire alla città, ai visitatori e ai turisti, in sicurezza e con il dovuto decoro».

Nell’ordinanza del tar si specifica che il ricorso non può essere accolto «essendo giustificata in ragione sia della necessità di scongiurare rischi per la sicurezza di visitatori, danni ai giardini e ai pilastri di piperno risalenti al XVII secolo, danni al verde e a materiali lapidei, sia con il carattere del giardino storico del bene interessato prossimo oggetto di intervento di restauro».

Si rimarca, inoltre, la discrezionalità tecnica di cui gode l’amministrazione deputata alla tutela dei beni architettonici e culturali di individuare il miglior assetto per garantire la corretta fruizione dei beni monumentali attraverso un ragionevole equilibrio che preservi l’integrità del bene e ne consenta la fruizione e la valorizzazione potendo escludere un determinato utilizzo.

La dimensione dei giardini di palazzo reale rende, purtroppo, difficile la convivenza tra i fruitori del giardino, padroni di cani, bambini e turisti. Nonostante l’elasticità dimostrata in questi anni da cui è stato emanato il regolamento e la vicinanza di un giardino pubblico come quello del molosiglio, molti hanno continuato a frequentare lo spazio lasciando liberi i propri animali di correre e «sgambare», scavare buche nelle aiuole e persino omettendo di raccogliere le deiezioni. Nello stesso tempo è da sottolineare che il personale di vigilanza non è autorizzato a comminare sanzioni a chi commette tali trasgressioni.

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Il Mattino