«Cannabis light legale», a Napoli il senatore grillino al fianco dei ribelli

«Cannabis light legale», a Napoli il senatore grillino al fianco dei ribelli
Piazza Dante, ieri pomeriggio, era territorio del popolo della cannabis light. Centinaia tra commercianti della canapa, avvocati specializzati nel settore, ragazzi (e non)...

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Piazza Dante, ieri pomeriggio, era territorio del popolo della cannabis light. Centinaia tra commercianti della canapa, avvocati specializzati nel settore, ragazzi (e non) sostenitori della causa, musicisti reggae, si sono alternati sul piccolo palco montato a ridosso di Port'Alba per protestare dopo la sentenza della Cassazione che ha dichiarato non commerciabili i derivati della cannabis light. Dopo la decisione dei giudici, questa del centro storico è stata la prima manifestazione pro-canapa in Italia, condita da striscioni anti-Salvini. Sul palco nche il senatore pentastellato Lello Alfonso Ciampolillo, che martedì scorso «ha annunciato un disegno di legge - spiega l'esponente del M5s - che prevede la possibilità di vendere i fiori di canapa entro i limiti previsti dalla tossicologia forense, cioè 0,5% di Thc».


 

IL RADUNO
La piazza si riempie alla spicciolata. Piazza Dante odora di canapa e si colora di verde: «Ricordiamo chi è Salvini», è scritto su un manifesto de «I semi della discordia». «Uno Stato che legalizza recita un altro striscione . Non è uno stato spacciatore, ma uno Stato vincitore». E ancora: «La cannabis light è attualmente la più grande macchina per la creazione di posti di lavoro in America». Tra i diversi esercenti, c'è Mario Cipolletta di Cannabis for Amsterdam in via dei Mille. Fa un selfie con Ciampolillo e spiega: «La sentenza non ha cambiato nulla: i giudici hanno stabilito che è illegale vendere prodotti con thc superiore allo 0,5%, cosa che noi non abbiamo mai fatto. Il sequestro che io ho avuto il giorno prima della sentenza è arrivato su indicazione della direttiva del ministro. Bisogna restare aperti».

IL SENATORE

Ciampolillo, prima di salire sul palco, regge in mano una piantina e sorride per la foto. Alle sue spalle ci sono gli esercenti del «brand canapa». «La battaglia andrà avanti finché non otterremo il risultato sperato - Il fiore di canapa non contiene un principio attivo superiore allo 0,5%: in parlamento lo sanno tutti che è come un fiore di tulipano. In questi giorni sulla base della tossicologia forense ci sono stati alcuni dissequestri di merce. Il fiore, dunque, si può vendere». E le prossime mosse? «Attendiamo la revisione della proposta di legge. Già in questa settimana sottoporrò a tutti i parlamentari la versione definitiva del testo: è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Questo è un settore in fortissima espansione». E la camorra è contenta di questa situazione? «Se lo Stato funziona, la camorra non funziona: il proibizionismo non porta da nessuna parte», conclude il pentastellato. «Ma se parliamo di droga, stiamo cambiando argomento, perché la cannabis che noi difendiamo non lo è affatto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino