BACOLI. A Capo Miseno 1080 metri quadri di spiaggia demaniale sono di nuovo liberi. Lo ha stabilito il Tar Campania respingendo il ricorso di un gruppo di imprenditori che ora si...
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Noi abbiamo utilizzato il 20% in più come prevede la legge». Un altro concessionario aggiunge: «Dobbiamo eseguire ulteriori lavori per liberare una fascia in cui ci sono pedane e altre strutture amovibili. Non ha senso ridefinire il litorale di Capo Miseno in questo modo, peraltro a stagione turistica avviata». Ora spetta al commissario prefettizio Gabriella D'Orso - alla guida del Comune dal 6 luglio dopo la decadenza di Della Ragione per le dimissioni di nove consiglieri - rendere esecutivo il provvedimento alla luce della decisione dei giudici amministrativi. L'ordinanza del Tar sottolinea che «l'utilizzo pubblico deve considerarsi la regola e la disponibilità privata l'eccezione» e non si ritiene irrazionale da parte del locale ente «né la scelta di privilegiare la destinazione a spiaggia pubblica né la delimitazione degli ambiti su cui intervenire».
L'ex assessore al Demanio Marco Di Meo spiega: «Il percorso che abbiamo intrapreso durante la nostra amministrazione puntava ad una progressiva restituzione delle spiagge libere ai cittadini di Bacoli, ad un utilizzo del demanio più corretto creando opportunità di lavoro». Le delibere firmate lo scorso dicembre «rese esecutive dai giudici del Tar Campania erano un primo passo aggiunge Di Meo presto sarebbe stato seguito dalla approvazione del Pua ossia il Piano Utilizzo degli Arenili. Di questo era già partita la redazione, anche in ragione della sentenza della Corte di giustizia della Unione Europea».
La riqualificazione delle spiagge pubbliche comprende anche la pulizia periodica degli arenili. L'obiettivo è di rendere il litorale sabbioso accessibile e fruibile in inverno. Considerando la scadenza del 31 dicembre scorso di tutte le concessioni demaniali prorogate dallo Stato per altri cinque anni fino al 31 dicembre 2020 - con una delibera approvata in giunta ed in consiglio comunale, l'amministrazione allora in carica ha cambiato direttive. E ha stabilito di non prorogare le concessioni di spiaggia date in ampliamento dal 2005, quando è stato adottato il Regolamento per la gestione del demanio marittimo. Secondo il provvedimento deve essere garantito il 20% di spiaggia libera. Proposta accolta: i giudici del Tar hanno rigettato la richiesta di sospensiva degli imprenditori, confermando le scelte adottate dal Comune di annullare le estensioni dei lidi balneari. Ma l'ultima parola spetta al Consiglio di Stato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino