Aeroporto Napoli Capodichino da record: giugno annulla il Covid, più passeggeri di sempre

Aeroporto Napoli Capodichino da record: giugno annulla il Covid, più passeggeri di sempre
Capodichino ha chiuso giugno polverizzando tutti i suoi record e «deludendo» tutte le previsioni sulla ripresa del traffico aereo. Non sono serviti due o tre anni (i...

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Capodichino ha chiuso giugno polverizzando tutti i suoi record e «deludendo» tutte le previsioni sulla ripresa del traffico aereo. Non sono serviti due o tre anni (i più ottimisti parlavano del 2024, i meno ottimisti del 2025 per il ritorno ai livelli pre-covid) come era stato previsto sia per Napoli, sia per l’intero sistema aeroportuale, ma solo tre mesi: da aprile infatti il numero dei passeggeri è superiore a quello del 2019, l’ultimo anno prima della pandemia.

Addirittura il numero dei passeggeri di Capodichino nei primi sei mesi dell’anno è già superiore a tutto il 2021 che pure, tra tante difficoltà, nella sua seconda parte aveva dato dei buoni segnali. Nulla, naturalmente, a che vedere con i risultati del 2022. 

Un mese incredibile su tutti i fronti: il secondo mese con più passeggeri totali (voli di linea e voli privati) nella storia dello scalo 1.183.000 (solo agosto 2019 è avanti di appena tremila passeggeri in più), il mese con il più passeggeri nei voli di linea (nazionali e internazionali), il giorno (il 20 giugno) con il più alto numero di passeggeri (44.687) e altri due giorni (il 6 e il 10) hanno superato sempre la soglia dei 44mila utenti.

La crescita a giugno rispetto allo stesso mese del 2019 - che è stato l’anno record di Capodichino - è del nove per cento. 

Cresce sia la quota dei passeggeri sui voli internazionali (782mila, +1,5% rispetto a giugno 2019) sia di quelli nazionali (401mila, +28,2% su giugno 2019) confermando sia la vocazione turistica internazionale della città, sia la capacità del network aeroportuale di tenere testa a questa inclinazione: le destinazioni di linea servite in questa estate 2022 sono 108, due in più rispetto alle 106 del 2019. 

Aci Europe, l’associazione degli aeroporti del vecchio continente, nel suo “Connectivity Report” per il 2022, nel quale calcola la connettività di ogni singolo aeroporto, tra voli diretti ed indiretti attraverso gli hub (cioè i grandi scali cme Londra, Parigi, Francoforte, Monaco, Instanbul, New York, Lisbona) ha stabilito che, rispetto al 2017, la connettività di Napoli è aumentata del 20 per cento, mentre la media europea è diminuita del 22 per cento. 

Inoltre, sempre dai dati di Aci Europe, Capodichino è risultato essere lo scalo con la crescita maggiore rispetto al 2019 nella categoria 10-25 milioni di passeggeri/anno: ed è il 44/o aeroporto in Europa.

Questi risultati non piovono dal cielo: Gesac, la società controllata dal Fondo F2i che gestisce lo scalo, ha subito duramente il Covid (i bilanci 2020 e 2021 si sono chiusi con forti perdite) ma ha saputo, proprio nei momenti più difficili, avere la lucidità e tenere le redini dei rapporti con le compagnie per poter riavere le destinazioni e i voli per assicurare a Napoli e alla Campania il completo ritorno a pieno regime dell’infrastruttura così importante per lo sviluppo e l’economia. Come più volte ha sottolineato l’amministratore delegato di Gesac, Roberto Barbieri, spiegando che lo sforzo dell’aeroporto di aprire Napoli all’interesse del mondo è una chiave strategica per lo sviluppo della città.

Giugno, peraltro, ha avuto sul fronte del trasporto aereo le turbolenze di alcune compagnie aeree (Easyjet, Ryanair, Volotea, Lufthansa) che hanno personale insufficiente e che tanti problemi hanno creato ai passeggeri (tanto che la stessa Gesac ha «avvisato» quelle con più cancellazioni di ripercussioni sulla politica delle tasse aeroportuali, cioè di quanto pagano per atterrare a Napoli), per questo il risultato avrebbe potuto essere ulteriormente più cospicuo.

Giugno non è stata una passeggiata: le attività del cantiere della metropolitana hanno creato ulteriori intralci, per molti giorni ci sono stati Alibus in numero insufficiente, molto spesso gli ingorghi al traffico causati dagli automobilisti in attesa dei passeggeri sono stati poco e mal governati, infine, le assemblee dei tassisti. Tutto ciò dovrebbe far riflettere sull’importanza di un sistema di mobilità che risulti accogliente e funzionante una volta che i viaggiatori escono dallo scalo. 

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Il Mattino