In Italia a oggi si contano circa 400mila «schiavi», vittime del caporalato: questi i numeri emersi in occasione della presentazione della campagna contro il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La campagna nasce con l'intento di «riportare il tema alla luce del sole, contro lo sfruttamento dei nuovi schiavi». I settori in cui il fenomeno è più presente sono l'agricoltura, l'edilizia e il turismo. «Davanti a questo fenomeno - ha proseguito il presidente Mcl - non possiamo rimanere indifferenti perché vorrebbe dire essere complici di un fenomeno drammatico che oggi rappresenta anche un business rilevante per le organizzazioni criminali». Il Movimento nella città di Napoli - come evidenziato dal presidente provinciale di Mcl, Michele Cutolo - «è da tempo impegnato per la tutela dei diritti dei tanti immigrati che arrivano qui con la speranza di un riscatto e che invece purtroppo trovano soltanto una nuova schiavitù». Al dibattito hanno partecipato esponenti di tutte le istituzioni impegnate nel contrasto al caporalato: dalle forze dell'ordine e la magistratura a organismi quali gli Ispettorati del lavoro e l'Inail. «La lotta al caporalato - ha concluso Costalli - è una battaglia che potrà essere vinta solo con l'accordo, con un patto il più esteso possibile, di tutte le parti sociali interessate a cominciare dai datori di lavoro. Per anni si è parlato di questa piaga in modo sommesso senza mai intervenire adeguatamente, neanche sul piano legislativo». Durante il dibattito è stato proiettato un breve documentario sul fenomeno del caporalato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino