Capri. Ancora un arresto per droga a Capri. I carabinieri della locale Stazione, coordinati dal comandante Pietro Bernardo, martedì pomeriggio, nell’ambito dei controlli...
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Gli stupefacenti erano già confezionati e pronti per essere spacciati negli ambienti dei tossicodipendenti locali. Da qui le manette ai polsi del pusher Canio Tamburrino, originario della Basilicata, di 28 anni. È risultato poi che lo spacciatore si era stabilito da diverso tempo sull’isola, ed era già noto alle forze dell’ordine, con precedenti specifici a suo carico. Dopo la notte passata al fresco nella Stazione dei Carabinieri di Via Provinciale Marina Grande, il giovane è stato trasferito ieri nel Carcere di Poggioreale. Anche quest’ultima operazione, portata a termine dai carabinieri, si inquadra nell’ambito della lotta alla droga negli ambienti locali, che i militari di Capri stanno portando avanti da tempo e che nel mese di settembre ha portato il giudice a spiccare sette ordini di custodia cautelare tra Capri e Napoli, proprio per un traffico di droga che si era venuto a creare tra l’isola e la terraferma, con un giro di cittadini stranieri, alcuni dei quali marocchini.
Effettuati sette arresti, mentre due spacciatori marocchini riuscirono a sfuggire alla cattura. L’operazione di ieri, con un nuovo arresto, è iniziata nel mese di giugno, in concomitanza con l’arrivo del nuovo comandante, il luogotenente Pietro Bernardo, che riuscì ad individuare a Napoli una piccola centrale di produzione di droga con due marocchini che dopo aver lavorato la cannabis la dividevano in dosi e la trasportavano a Capri. Ed infatti, a seguito di controlli ed appostamenti, i due corrieri vennero arrestati proprio al Molo Beverello, proprio mentre tentavano di imbarcarsi sull’aliscafo in partenza per Capri. I due giovani, di 29 e 22 anni, avevano nascosto la droga in alcuni zainetti, già pronta in bustine per lo spaccio. Dall’arresto dei due, controllando telefonini e foto, i carabinieri sono riusciti a risalire a tutta una rete di microspacciatori che si è creata sull’isola, alcuni dei quali aspettavano i loro clienti, così come risultato dalle indagini e dalle ammissioni fatte dagli arrestati, nel loro domicilio.
Piccole abitazioni che si trovano in posti lontani dal centro abitato, o a pochi metri della piazzetta di Capri, dove i carabinieri grazie ad una serie di controlli effettuati anche attraverso i filmati delle telecamere che si trovano in zona riuscirono a scoprire l’organizzazione, della quale faceva parte addirittura una minorenne che si prostituiva in cambio di qualche dose di stupefacenti.
Il Mattino