NAPOLI - I carabinieri di Torre Annunziata hanno arrestato nella notte il latitante Luigi Cuccaro, reggente dell'omonimo clan napoletano. Cuccaro è stato scovato a casa del...
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Doveva incontrare la moglie e il figlio piccolo a casa del cognato dov'era stata organizzata una festa per il suo onomastico. Luigi Cuccaro era ricercato da due anni: è destinatario di tre ordinanze di arresto emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia per omicidio, associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e al contrabbando.
I militari, da tempo, tenevano sotto controllo la roccaforte del clan, il quartiere Barra di Napoli, dove si erano concentrate le ricerche del latitante. Malgrado fosse notte fonda, la gente del quartiere si è riversata per le strade facendo ressa attorno alle auto dei carabinieri e tentando invano di strapparlo dalle mani dei militari per impedire venisse portato via.
Il blitz dei carabinieri è stato, precisamente in una palazzina nei pressi di via Giambattista Vela dove vivono molti parenti di Luigi Cuccaro. I militari, perquisendo la casa, si sono accorti che dietro a un attaccapanni nell'ingresso c'era un'intercapedine nella quale Cuccaro si era nascosto. Quando si è reso conto che non aveva più scampo, il latitante è venuto fuori con la sua carta d'identità in mano, si è rivolto ai carabinieri e ha detto: «Sono Luigi Cuccaro». L'uomo è accusato, insieme al fratello latitante Michele, di vari reati, tra i quali spicca l'omicidio di Ciro Veneruso, detto «o' baffone», elemento apicale del clan Aprea, ucciso il 26 luglio del 1996 a poca distanza da Palazzo Magliaro, la roccaforte dei Cuccaro. «O' baffone» fu sorpreso dai killer in sella a una moto di grossa cilindrata che fu trucidato con numerosi colpi d'arma da fuoco.
I carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata sapevano che Luigi Cuccaro non poteva abbandonare il «suo» territorio dove godeva di un enorme appoggio.
Il Mattino