Caravaggio e Napoli, in scena il mistero della pala Radolovich

Caravaggio e Napoli, in scena il mistero della pala Radolovich
Il rapporto di Caravaggio con Napoli non finisce mai di affascinare e essere indagato, di incuriosire e provocare letture e riletture, storie e performance artistiche. In questo...

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Il rapporto di Caravaggio con Napoli non finisce mai di affascinare e essere indagato, di incuriosire e provocare letture e riletture, storie e performance artistiche. In questo contesto si inserisce pure «84 giorni. Le ombre di Caravaggio» nuovo spettacolo itinerante prodotto dall'associazione «NarteA» per il decennale delle proprie attività, scritto e diretto da Febo Quercia, che domani andrà in scena a Palazzo Ricca, sede dell'Archivio Storico del Banco di Napoli (in via dei Tribunali 214).


Innanzitutto, da sapere che i turni sono due: alle 18.30 e alle 20.15; e che è necessario prenotarsi per partecipare: si può farlo ai numeri 339/7020849 e 333/3152415 (ulteriori informazioni alla pagina Fb dell'associazione). Ma veniamo allo spettacolo, con Mario di Fonzo, Annalisa Direttore, Andrea Fiorillo, Matteo Lanzara e Peppe Romano; e che vede protagonista anche il luogo che lo ospita: è da una fede di credito ritrovata proprio tra i documenti dell'Archivio Storico del Banco di Napoli, infatti, che muove il testo. Nello specifico, segue le vicende legate al rapporto tra il mercante Niccolò Radolovich e Michelangelo Merisi: Radolovich aveva commissionato una tela a Caravaggio, anticipandogli anche 200 ducati come attestato dalla fede di credito ritrovata tra i documenti dell'archivio di cui si diceva sopra. Ma il quadro una Madonna con bambino in braccio, oggi definita «Pala Radolovich» non fu mai realizzato, o quantomeno mai rinvenuto. Non è dato sapere se Caravaggio abbia fatto confluire i tentativi di questo lavoro nelle «Sette opere di Misericordia», se non l'abbia mai realizzato, o se l'abbia lasciato incompiuto.

Fin qui, la storia; ma, in «84 giorni. Le ombre di Caravaggio», Quercia ricostruisce uno scenario che pur avvalendosi di testimonianze scritte si muove soprattutto su un piano artistico e l'azione si sviluppa proprio negli 84 giorni nei quali Michelangelo avrebbe dovuto realizzare ben quattro opere.


Intanto questa mattina, dalle 10, «Caccia al Tesoro del Banco», organizzata da Il Cartastorie-Museo dell'Archivio Storico del Banco di Napoli in collaborazione con MappiNa-Mappa alternativa delle città. E alternativa lo sarà davvero, dal momento che il percorso da seguire per raggiungere il tesoro - con partenza ed arrivo all'Archivio - consentirà ai partecipanti di (ri)scoprire le strade del centro antico attraverso l'incredibile mondo delle storie raccontate nelle causali delle bancali - gli antichi assegni - in mix con una moderna App. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino