Carcere di Secondigliano, microtelefoni e droga sequestrati nel braccio di Alta sicurezza

I sindacati degli agenti: fenomeno persistente anche dopo l'inasprimento delle pene

Ancora sequestri e tensioni. Sette micro-telefoni, cocaina e hashish, sono stati trovati nei reparti di Alta Sicurezza del carcere di Secondigliano, a Napoli. A segnalarlo sono i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ancora sequestri e tensioni. Sette micro-telefoni, cocaina e hashish, sono stati trovati nei reparti di Alta Sicurezza del carcere di Secondigliano, a Napoli. A segnalarlo sono i sindacati Uspp e Sappe. In una nota l'Uspp ribadisce che «anche dopo l'inasprimento delle pene per questa fattispecie di reato, il fernomeno persiste».

Per Ciro Auricchio e Giuseppe Moretti, rispettivamente segretario regionale e presidente dell'Uspp: «bisogna dotare la polizia penitenziaria di idonei strumenti da mettere in campo, come i jammer, gli inibitori di segnale per garantire maggiore sicurezza per gli istituti di pena i quali soffronto a causa delle ataviche carenze di personale. Mancano 700 agenti e comunque si riesce a mettere a segno un duro colpo alla criminalità».

«È in atto una guerra continua per contrastare la detenzione, l'uso e la diffusione di telefoni cellulari e droga in carcere che vede quotidianamente impegnati gli uomini e le donne del corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri campane e italiane. Ma lo Stato deve darci tutti gli strumenti, operativi e legislativi, per lavorare al meglio e garantire la sicurezza», dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Tiziana Guacci, segretario regionale Sappe per la Campania, ricorda l'affollamento che caratterizza il carcere napoletano di Poggioreale: «Sono presenti oltre duemila detenuti, 2.142 per la precisazione, e questo fa già di per sé capire quali e quante siano le difficoltà per gli uomini della Polizia Penitenziaria ad operare in Sezioni sovraffollate. Questo però non impedisce affatto ai poliziotti di combattere ogni giorno battaglie continue per la legalità».

Resta alta la tensione dietro le sbarre, anche dopo l'ultimo suicidio a Poggioreale, dove si è impiccato il papà di due gemelli appena nati, e l'incendio appiccato in una cella da due detenuti nel carcere minorile di Nisida. «Ribadiamo la piena fiducia nell'operato della magistratura, aspettiamo anche che il nuovo Governo agiscisca rapidamente per ridisegnare un nuovo elaborato legislativo per una linea di comando del Corpo di polizia penitenziaria», sottolinea il segretario campano dell'Uspp Ciro Auricchio, e auspica che l'intervento «metta al sicuro il lavoro svolto dagli agenti nelle carceri i quali, lo ricordiamo, costituiscono l avamposto della difesa dello Stato rispetto alla sicurezza interna». 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino