Cardarelli, caos pronto soccorso: ​in ospedale arriva la polizia

Cardarelli, caos pronto soccorso: in ospedale arriva la polizia
Lunghe e tormentate notti d'inizio estate al pronto soccorso del Cardarelli. A metterlo in crisi è da un lato la riduzione del personale, che ruota per il periodo delle...

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Lunghe e tormentate notti d'inizio estate al pronto soccorso del Cardarelli. A metterlo in crisi è da un lato la riduzione del personale, che ruota per il periodo delle ferie, dall'altro l'imbuto che si crea quando i malati devono passare dal triage e pronto soccorso al reparto di Osservazione breve intensiva (Obi) e da qui alla Medicina di urgenza e ai reparti specialistici. Percorso che di sera si blocca con il risultato che alcuni pazienti rimangono impropriamente in Osservazione dove c'è un solo medico di turno. Al Cardarelli il muro dei trasferimenti dopo le 20 è diventato invalicabile per decisione del bed manager mandando in tilt tutto il sistema. Come nella notte tra venerdì e sabato, quando è nata una mezza rivolta dei camici bianchi che hanno chiamato la polizia e allertato il primario Fiorella Paladino che, giunta in ospedale, si è trattenuta tutta la notte.


IL PRIMARIO
Ieri mattina proprio il primario ha stilato una relazione sull'accaduto trasmessa ai vertici dell'ospedale, al bed manager e ai sindacati. Si parte dall'insufficiente dotazione (5 unità mediche al pronto soccorso di cui 1 per l'Obi) considerata non sostenibile per quantità e qualità dei pazienti che accedono al Cardarelli. Assetto considerato sostenibile esclusivamente con un numero di pazienti in Obi non superiore alle 25 unità, l'altra sera alle 20 erano presenti 39 pazienti, più altri 3 già ricoverati in attesa di trasferimento mentre i posti liberi nei vari padiglioni dell'ospedale erano 8. Contemporaneamente in Medicina di urgenza c'erano ben 52 pazienti). Ciononostante è scattato lo stop ai trasferimenti.

 

LA PROTESTA
«I medici di turno scrive Paladino - si sono visti negare la possibilità di ricoverare in medicina d'urgenza pazienti critici dal bed manager». Quella notte, intanto, al Cardarelli è giunto un paziente in pericolo di vita con intossicazione da monossido di carbonio da Potenza dirottato in camera iperbarica senza cartella di ricovero visto il diniego dell'accettazione di effettuare il ricovero. I medici di turno sono stati costretti a chiamare le forze dell'ordine. L'opposizione al ricovero del personale amministrativo «svilisce qualunque caratteristica del lavoro del medico d'urgenza e mortifica le loro professionalità che ogni giorno gestiscono le più gravi urgenze ed emergenze dell'area metropolitana. In tale contesto conclude il primario - il personale che lavora con abnegazione ha un'altissima probabilità di stress lavoro-correlato chiedendo di lasciare il reparto con la perdita di professionalità altamente formate per urgenze complesse».
LE RICHIESTE

La richiesta è che i turni notturni siano coperti con almeno 6 unità e che il personale amministrativo accolga i ricoverI d'urgenza senza interferenze. Intanto un altro fronte della protesta, riguardo alle carenze di medici nei pronto soccorso, è rivolto contro la recente nota della Regione che suggerisce il dirottamento in pronto soccorso di personale specialistico senza costi aggiuntivi. I sindacati hanno ottenuto un incontro in Regione il prossimo mercoledì. Alleggerimento della linea assistenziale del pronto soccorso, riorganizzazione dei trauma center per recuperare personale in Pronto soccorso e Obi, e una linea rossa dedicata ai codici più urgenti, alcune delle soluzioni proposte in attesa di reclutare altri medici.
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Il Mattino