Cardarelli, il direttore sanitario Paradiso: «Costretti a fermare ricoveri di elezione e day hospital»

Cardarelli, il direttore sanitario Paradiso: «Costretti a fermare ricoveri di elezione e day hospital»
«Abbiamo bloccato i ricoveri di elezione nei reparti di medicina, gastroenterologia, pneumologia. Sospesi anche gli accessi in day hospital», dice Franco Paradiso, il...

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«Abbiamo bloccato i ricoveri di elezione nei reparti di medicina, gastroenterologia, pneumologia. Sospesi anche gli accessi in day hospital», dice Franco Paradiso, il direttore sanitario del Cardarelli, dove si registra la più alta affluenza di ammalati al pronto soccorso.

Pazienti sono stati ricoverati sulle sedie e addirittura in piedi, a causa dell’emergenza posti letto.
«Abbiamo cercato di trovare una sistemazione per tutti, ma le condizioni di difficoltà non sono determinate dalla nostra volontà».
Quanti accessi si registrano al pronto soccorso?
«Oltre 300 in 24 ore, da diversi giorni abbiamo numeri record. A pesare è anche la serietà delle patologie riscontrate che non consentono dimissioni rapide».
Quanto si aspetta per una visita?
«Per patologie meno gravi e non urgenti, oltre 2 ore. Abbiamo installato dei monitor per dare informazioni sulle code».
Qual è il motivo principale delle richieste di soccorso?
«I malanni stagionali incidono sull’affluenza, ma non solo».
Quali sono le altre ragioni?
«Numerosi pazienti arrivano da altre strutture: trasferiti per competenza o, in seconda battuta, scelgono di venire al Cardarelli. È un fatto che oltre il 90 per cento raggiunge con mezzi propri l’ospedale, non attraverso il 118».
Per quali patologie?
«Soprattutto, per quelle di area medica e internistica: problemi respiratori, cardiopatie, disturbi gastroenterologici. A queste richieste si aggiungono le altre dovute a incidenti stradali e domestici che provocano fratture banali o politraumi gravi e il tutto determina una congestione del pronto soccorso, con 90 pazienti ricoverati in Obi, mentre gli standard ne prevedono non oltre 37-38. Stessa situazione in medicina d'urgenza, con 50 pazienti invece di 30. Ma tutti i pazienti vengono sempre trasferiti nei reparti competenti per le specifiche malattie».
Restano i disagi.
«Abbiamo comprato 350 barelle che hanno comfort simili a quelli dei posti letto. Certo, è impossibile garantire la privacy ma quest’aspetto passa in second’ordine per garantire un’assistenza clinica di livello».
Altre misure straordinarie adottate in queste ore?
«Abbiamo utilizzato anche le sedie a rotelle per accogliere gli ammalati, potenziato il servizio di pulizia e avviato i trasferimenti, che però sono limitati ai posti resi disponibili dall'azienda dei Colli e dai policlinici. Si tratta, peraltro, di soluzioni idonee solo in alcuni casi».
Cosa chiede l’ospedale?

«Speriamo che realmente la riorganizzazione dell'assistenza consenta di promuovere centri di cure primarie, aperti 24 ore su 24, ma notiamo che si sta verificando un processo inverso con la chiusura di diversi Psaut in città. Ciò significa ulteriori accessi al Cardarelli anche da parte di pazienti non afflitti da gravi patologie. E qui urgono rinforzi: mancano oltre 200 operatori in organico».
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Il Mattino