Giuseppe, è il giorno del dolore: in chiesa c'è anche la mamma, tensioni con la famiglia del padre

Esiste una «folle abitudine al male. Ci fa diventare indifferenti e ci impedisce di cogliere i momenti e le situazioni di crisi. Anche le istituzioni fanno sempre più...

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Esiste una «folle abitudine al male. Ci fa diventare indifferenti e ci impedisce di cogliere i momenti e le situazioni di crisi. Anche le istituzioni fanno sempre più fatica ad approntare interventi adeguati e soprattutto a mettere in atto misure di prevenzione». Lo ha detto l'arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, nell'omelia ai funerali del bimbo ucciso domenica scorsa a Cardito. Alle esequie è presente la madre del piccolo. In chiesa anche i sindaci di Pompei, Cardito e Massa Lubrense, le tre comunità sconvolte dalla tragedia, il sottosegretario con delega al Sud Pina Castiello e il parroco della chiesa, don Giuseppe Ruggiero. 

 
La bara bianca del piccolo Giuseppe è stata accolta da un commosso applauso dalle persone in attesa all'esterno della chiesa. Non sono mancati, però, momenti di tensione quando alcuni parenti del papà del piccolo hanno iniziato a inveire contro la donna, ma sono stati bloccati e invitati a uscire dalle forze dell'ordine. Ai funerali, seguiti da centinaia di persone nella chiesa di San Giuseppe Sposo della Beata Vergine, sono presenti sia la madre del piccolo sia il padre. I due, separati da tempo, sono seduti in fila diverse nella chiesa e non si sono degnati di uno sguardo.
 
Al termine della cerimonia, la mamma ha lasciato la chiesa da un ingresso secondario, e senza assistere all'uscita del feretro. Sorretta da due donne si è alzata dalla seconda fila dove ha assistito al rito funebre officiato dal vescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, e si è diretta verso la sagrestia passando dietro l'altare. Dopo un quarto d'ora e, quando l'area esterna si era decisamente sfollata, è stata fatta uscire scortata e ha lasciato la chiesa in auto. Un lungo applauso invece ha salutato l'uscita della bara bianca che portava su un lato la foto del piccolo Giuseppe. Un volo di palloncini bianchi all'esterno della chiesa e il lancio di confetti ha salutato il feretro, tra le lacrime commosse di tanta gente.


Per l'omicidio del bimbo e il ferimento della sorellina è in carcere il 24enne Tony Essobdi, accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi e lesioni aggravate. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino