Casa abusiva a Caivano, tre famiglie contro le ruspe: fermatele

Casa abusiva a Caivano, tre famiglie contro le ruspe: fermatele
Una famiglia scrive al sindaco per scongiurare l'imminente demolizione della propria casa. Nell'immobile, a due piani, vivono tre nuclei familiari, composti da nove...

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Una famiglia scrive al sindaco per scongiurare l'imminente demolizione della propria casa. Nell'immobile, a due piani, vivono tre nuclei familiari, composti da nove persone, tra cui due adulti con problema di invalidità e anche due bambini. Ai primi di ottobre è fissata l'esecuzione del provvedimento di demolizione, da qui l'appello disperato di Raffaele, il papà, che spiega che quella è la loro unica abitazione, senza la quale, non saprebbero come garantire un tetto ai propri figli.

Una vicenda giudiziaria partita nel 2004, dopo vari rinvii e sospensioni dell'abbattimento, arrivata a questo epilogo, laddove l'unico modo per bloccare la demolizione sarebbe, come spiegato dal signor Raffaele e dal suo legale, un intervento del sindaco: un consiglio comunale straordinario al fine di destinare a pubblica utilità la casa. Un provvedimento singolo, che però valutando caso per caso potrebbe essere esteso anche ad altre famiglie che sul territorio condividono lo stesso problema. Sono 150 i fabbricati che a Caivano rischiano l'abbattimento, un tema sollevato dall'opposizione che la scorsa estate aveva richiesto un consiglio comunale. Ed effettivamente, il 28 luglio era stata votata all'unanimità la delibera per non abbattere gli immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale e destinarli a edilizia residenziale sovvenzionata. 

Raffaele, intanto si rivolge al sindaco Enzo Falco. «Sono fiducioso - dice - che da buon padre di famiglia possa provvedere alla nostra richiesta». «Il 28 luglio - spiega l'avvocato Ambrogio Vallo - il Comune ha votato all'unanimità la volontà di evitare gli abbattimenti degli immobili abusivi presenti sul territorio ed acquisiti al patrimonio comunale. Se questa è la vera intenzione del Comune di Caivano, perché non procede a salvare i casi urgenti». Il sindaco Enzo Falco replica: «La competenza è del consiglio comunale che ha già espresso un indirizzo. Adesso si stanno approfondendo gli aspetti tecnici in commissione urbanistica. Ma su questo non bisogna creare false illusioni. La parola definitiva la può dare solo il Parlamento con una legge ad hoc». 

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Il Mattino