ACERRA. Cala definitivamente il sipario sulla Casa del Popolo. Tempo una settimana e lo storico palazzotto inaugurato nel 1980 dal segretario del Pci Enrico Berlinguer...
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A confermarlo è la segretaria del circolo Pd Paola Montesarchio: «Abbiamo tentato di difendere questo la memoria storica per tre anni, ma siamo stati lasciati soli. Non una parola dal vertice nazionali del mio partito nè da coloro che comunque sarebbero dovuti esserci vicini perché in passato avevano diviso la stessa storia e la stessa casa». I suoi strali sono anche rivolti ai magistrati e alle lungaggini dell'inchiesta. «È inspiegabile che la nostra sede sia ancora sotto sequestro ed è stata proprio questa condizione a renderci impossibile la conclusione di un accordo con la Fondazione Chiaromonte che consentisse una nostra permanenza», spiega la segretaria dem. Insomma a spaventare i Democrat sarebbero stati l'incertezza del dissequestro dell'immobile e le spese ingenti per ripristinare l'agibilità della sede. Ora hanno tempo solo una settimana per consegnare le chiavi ai proprietari. «Ma io comunque mi auguro di poter trovare una soluzione con la Fondazione per continuare a far vivere quel palazzo storico», spera Montesarchio.
Il braccio di ferro cominciò a settembre di tre anni fa quando la Fondazione «Gerardo Chiaromonte» intimò al locale circolo del Pd lo sfratto rivolgendosi alla magistratura al fine di trasformare lo storica sede in appartamenti e negozi. Una situazione che creò non pochi imbarazzi tra gli eredi dell'ex Pci. Anche Bassolino, tra i tanti, tentò di trovare una soluzione al problema. La Casa del Popolo fu acquistata tra gli anni Sessanta e Settanta con copiose sottoscrizioni tra i militanti del vecchio Pci, epicentro di battaglie e rivendicazioni passate alla storia politica campana. Addirittura nel 1979 per la ristrutturazione furono raccolti 28 milioni delle vecchie lire tra militanti e simpatizzanti, a cui si aggiunsero altri 20 milioni equamente donati dall'allora senatore Mario Palermo e dalla segreteria nazionale del Pci.
La sezione di Acerra, inaugurata dopo la ristrutturazione nel 1980 dall'allora segretario comunista Enrico Berlinguer, è stata teatro nel dopoguerra delle prime lotte contadine ed operaie nonché dei primi cortei anticamorra. In quelle stanze al primo piano cominciò la militanza dell'ex presidente Giorgio Napolitano (che nel 2005 festeggiò ad Acerra i suoi 80 anni) e di sua moglie Clio, allora avvocato della Federbraccianti, ma anche i primi passi dell'allora giovane segretario regionale Antonio Bassolino e di gran parte della vecchia classe dirigente comunista. «Questa Casa del popolo racconta l'orgoglio della nostra storia fatta dai tanti militanti che si sono sacrificati», tuonò dal balcone Berlinguer tra gli applausi scroscianti. Già, ma nel 2007, quando nacque il Pd, per gestire i 2400 immobili dei Democratici di Sinistra furono create 57 fondazioni senza fine di lucro. La Casa del popolo di Acerra fu ceduta a titolo gratuito dalla «Immobiliare Campana Srl», a cui in precedenza il vecchio Pci aveva affidato la proprietà dell'immobile, ai Ds, e poi nel 2010 alla Fondazione Chiaromonte.
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Il Mattino