Casalnuovo, l'autopsia chiarirà il mistero della morta vegliata per mesi dalla madre

Casalnuovo, l'autopsia chiarirà il mistero della morta vegliata per mesi dalla madre
Un dramma umano e sociale. Probabilmente l'incapacità di accettare la morte della propria figlia. Questo, al momento, ciò che si cela dietro la morte di Anna, la...

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Un dramma umano e sociale. Probabilmente l'incapacità di accettare la morte della propria figlia. Questo, al momento, ciò che si cela dietro la morte di Anna, la 53enne affetta da una grave disabilità, il cui corpo senza vita è stato scoperto l'altra sera, in avanzato stato di decomposizione, a Casalnuovo, in un appartamento di un condominio in via Virnicchi, dove la donna viveva sola insieme all'anziana madre. Quella madre che, rimasta sola dopo la morte del marito, per trenta lunghi anni l'ha accudita, e che ne ha vegliato il corpo, silenziosamente, anche dopo la morte. Un legame forte, e probabilmente l'incapacità di accettare la morte della sua «piccola» Anna. La necessità di dover elaborare il lutto, e poi la decisione, improvvisa, di raccontare tutto e chiedere aiuto.

 
Un lungo silenzio durato giorni, settimane, forse addirittura un mese, così come la stessa donna, mercoledì sera, ha raccontato agli inquirenti facendo risalire la morte di sua figlia alla prima metà di marzo. Un nodo che però ora, potrà sciogliere l'autopsia.

Ieri infatti il conferimento dell'incarico al medico legale. Da una prima ispezione, effettuata la sera stessa del rinvenimento del cadavere, il medico legale arrivato sul posto insieme ai carabinieri della locale tenenza (agli ordini del comandante Fernando de Solda), aveva già escluso segni di violenza che farebbero protendere verso l'ipotesi di una morte sopraggiunta per cause naturali.

Ma il mistero resta, e ad amplificarlo i racconti dei vicini secondo cui, Anna, potrebbe essere morta addirittura da molti mesi perché le tracce della donna nella vita del quartiere si erano perdute ormai da tempo.

«La madre di Anna, un tempo molto espansiva, da qualche mese si era come ritirata, addirittura non faceva più entrare nessuno in casa - raccontano alcuni condomini ancora increduli per l'accaduto - aveva le finestre spalancate, ma non si vedevano più né i vestiti di Anna stesi, né tantomeno i rifiuti (residui sanitari) depositati sul balcone».

Anche dalle abitazioni vicine qualcuno ha raccontato la sua mercoledì sera, mentre il corpo senza vita della 53enne veniva portato via: «abbiamo notato cose strane, ma non si vedeva nulla nella camera dove solitamente riposava Anna. Da tempo c'era una coperta stesa che impediva di guardare oltre».


Una assurda vicenda, una storia che può sembrare macabra, ma che racconta anche della fragilità di una madre dinanzi la perdita della propria figlia, e l'incapacità di reagire. La donna, che è rimasta nel suo appartamento, è seguita da esperti, psicologi ed assistenti sociali, che le sono rimasti accanto dai primi istanti di quella tragica sera. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino