Dopo il ricovero di un'insegnante per meningite batterica, la dirigente della scuola «Piscicelli» Gabriella Talamo ha comunicato che l'Asl Napoli 1 Centro ha...
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Nelle chat delle famiglie della scuola dell’infanzia e primaria «Maurizio de Vito Piscicelli» dopo aver saputo del ricoveto all’ospedale Cotugno per meningite dell'insegnante, i timori proseguono. Sebbene a colpirla sia una meningite da Haemophilus infuenzae di tipo b (Hib), ossia di tipo batterico e non il più ostico meningococco. L’insegnante, per costituzione piuttosto cagionevole, è tenuta sotto continuo controllo dai medici dell’ospedale collinare, mentre per qualche ora nelle chat delle famiglie degli alunni è circolata la voce assolutamente priva di fondamento che la donna fosse in coma e in pericolo di vita. L’Hib è un batterio che causa infezioni spesso severe, soprattutto tra i bambini di età inferiore ai 5 anni, e abitualmente presenta sintomi ascrivibili a una malattia simil-influenzale, che si risolve nel giro di qualche giorno. In alcuni casi, invece, l’infezione può evolvere in forme gravi dette forme invasive, tra cui la meningite, appunto.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Napoli 1 Centro, informato del ricovero, ha inviato alla scuola le indicazioni sulla profilassi da adottarsi per la tutela della numerosa popolazione scolastica. Si tratta di prescrive piuttosto semplici: per quanto attiene alle misure di tutela ambientali, ci si adotterà delle usuali attività di pulizia con candeggina, sia su pavimenti che su tutte le altre superfici, seguite da aerazione adeguate a garantire le performance d’igiene. Sugli individui invece si consiglia «chemioprofilassi mediante rifampicina (dose di 20 mg al giorno per 4 giorni) per tutti i contatti stretti e dei conviventi» ma soltanto se siano presenti individui vulnerabili ovvero «bambini con meno di 5 anni o soggetti immunosoppressi o asplenici di qualunque età». Se dovessero verificarsi altri casi di meningite da Hib «è raccomandata la profilassi di tutti i contatti di stanza e la vaccinazione di tutti i bambini». Inoltre, l’Asl invita a contattare «tutti i soggetti che sono stati a contatto prolungato con l’insegnante (alunni, personale scolastico e addetti della ditta di ristorazione scolastica) affinché si rivolgano al proprio medico di base per valutare una eventuale profilassi compatibile con le condizioni fisiche del soggetto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino