La madre di tutte le inchieste Consip, coordinata dai pm napoletani Henry John Woodcock, Enrica Parascandolo e Celeste Carrano della Dda napoletana, era concentrata sugli appalti...
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Ma il mosaico delle intercettazioni (ai telefonini si aggiungono le microspie ambientali negli uffici di Romeo in via Pallacorda a Roma e poi all'hotel Romeo a Napoli) diventa un insieme di scatole cinesi in successione, su diversi apparecchi, che forniscono elementi per aprire più filoni d'indagine: sulla corruzione di Romeo all'ex funzionario Consip, Marco Gasparri; sul traffico di influenze a carico di Tiziano Renzi; sulla rivelazione di segreto d'ufficio a carico del ministro Luca Lotti; sul capitano dei Noe, Giampaolo Scafarto, per errori nella sua relazione investigativa. Tutte inchiesta ora alla Procura di Roma, mentre a Napoli è rimasta l'indagine iniziale sugli appalti di pulizia al Cardarelli e un nuovo fascicolo, sugli appalti al Policlinico, aperto proprio attraverso un'intercettazione di un colloquio di Italo Bocchino con un dirigente della struttura sanitaria universitaria. «Non ti preoccupare, a quegli appalti ci penso io» si sente dire dal funzionario.
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Il Mattino