Si apre la strada del commissariamento al Comune dopo che ieri sera tredici consiglieri hanno rassegnato le dimissioni, sfiduciando di fatto l’amministrazione di centrosinistra...
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Spetta adesso al prefetto di Napoli, Maria Gerarda Pantalone, procedere alla nomina del commissario che si insedierà nei prossimi giorni fino alla convocazione delle prossime elezioni che, a questo punto, dovrebbero svolgersi già la prossima primavera. È dunque giunta al capolinea l’esperienza di governo di Cuomo, nipote dell’ex ministro democristiano Antonio Gava, in carica da giugno 2013. La sfiducia è arrivata da 13 consiglieri, di cui 6 eletti con la sua maggioranza. Si tratta di Giuseppe Giovedì (Sinistra e Libertà), Amedeo Di Nardo (Italia dei Valori) e i democrat Francesco Iovino, Rosanna Esposito, Rodolfo Ostrifate e Francesco Russo. A loro si sono aggiunti 7 consiglieri di minoranza, guidati dal leader del centrodestra Antonio Pentangelo (Forza Italia). La giornata politica si era aperta con la convocazione di un interpartitico a Palazzo Farnese. Ma la tensione è andata via via crescendo. Un chiaro segnale che i giochi erano ormai fatti e che di lì a poco i dissidenti si sarebbero recati dal notaio per ratificare le dimissioni.
E così è stato. Alle 21.30 è stata scritta la parola fine a quest’esperienza amministrativa, così come accadde nel 2012 con il sindaco di centrodestra Luigi Bobbio. Prima dell’epilogo, gli assessori si erano a loro volta dimessi, nell’estremo tentativo di convincere alcuni dissidenti (Di Nardo in particolare) a tornare sui propri passi. “Le forze politiche presenti alla riunione interpartitica hanno confermato il proprio sostegno all’iniziativa del sindaco – avevano affermato i fedelissimi di Cuomo attraverso una nota ufficiale – invitandolo a completare in tempi rapidi e definiti il processo di ricomposizione dell’esecutivo”. Ma l’auspicato rilancio dell’azione amministrativa non c’è stato. “Non c’era via d’uscita se non quella di porre fine a questa esperienza di governo – hanno affermato i dissidenti – negli ultimi mesi abbiamo assistito soltanto ad un teatrino della politica, con danni evidenti alla comunità stabiese”. Ad aggravare ulteriormente la crisi è stata la tensione con l’Idv sul rimpasto di giunta.
Di Nardo avrebbe infatti chiesto l’azzeramento delle deleghe e la nomina di una nuova squadra di assessori tecnici per non votare la sfiducia.
Il Mattino