Deragliamento treno Circum a Castellammare: indagati macchinista e capotreno, “traditi” dalla torcia di un cellulare

Convoglio e linea sotto sequestro, si contesta il reato di disastro colposo ferroviario

Il treno fermo in galleria
C’è un errore umano alla base del deragliamento avvenuto mercoledì sera in Circumvesuviana, all’altezza della stazione in disuso di Pozzano. Ma...

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C’è un errore umano alla base del deragliamento avvenuto mercoledì sera in Circumvesuviana, all’altezza della stazione in disuso di Pozzano. Ma c’è anche una rete ferroviaria obsoleta, che costringe il capotreno a scendere dal convoglio e a fare 300 metri sui binari: una scena che rimanda a un tempo antico e che invece è avvenuta appena l’altro ieri, su una linea usata da migliaia di passeggeri al giorno e da turisti provenienti da tutto il mondo. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta e ha posto sotto sequestro sia il treno che la tratta Castellammare-Vico Equense. E ieri in serata sono stati notificati due avvisi di garanzia al capotreno e al macchinista, un atto dovuto per disporre la consulenza tecnica che stabilirà con certezza cosa è accaduto. Il reato contestato è disastro colposo ferroviario. Per lunedì è stata fissata la consulenza su treno e binari come accertamento irripetibile.

È la stessa Eav, con due comunicati, a spiegare che lo «svio» è stato dovuto a una serie di concause. Nel primo comunicato l’azienda spiega che «da una prima ricostruzione dei fatti, emerge (con ragionevole certezza) che lo svio è stato causato da un errore umano da parte dell’equipaggio del convoglio. Lo stesso non avrebbe rispettato i regolamenti vigenti in materia ferroviaria impegnando in modo improprio uno scambio»; nel secondo viene aggiunto: «gli ultimi due incidenti verificatesi sulla vesuviana, al di là degli errori umani che li hanno determinati, hanno una causa remota: il sistema di segnalamento per la sicurezza risale a circa 50 anni fa».

L’azienda ha aperto un’inchiesta interna, ma la ricostruzione degli eventi appare già abbastanza chiara: c’è stato un errore di comunicazione tra il macchinista e il capotreno. Il treno, partito alle 19,30 da Napoli e diretto a Sorrento, si è fermato un’ora e dieci minuti dopo perché alla galleria di Pozzano ha visto il segnale di «via impedita», che scatta quando c’è un problema. Ma Pozzano è una stazione chiusa da tempo e per capire cosa sia accaduto al capotreno non è restato che scendere dal mezzo e proseguire a piedi sui binari. Il capotreno ha percorso 300 metri e si è accorto che il guasto stava al sistema degli scambi. È entrato nella stazione dismessa alla ricerca del telefono fisso che sta lì per comunicare con la centrale operativa, poiché i cellulari non hanno segnale. A un certo punto, però, il macchinista ha rimesso in moto il treno, seppure a passo d’uomo: inevitabile il deragliamento, i passeggeri (per fortuna poche decine) sentono un botto, qualcuno crede che sia stato urtato un ostacolo. Invece il treno è uscito dai binari.

Cosa è accaduto? È probabile che il macchinista abbia interpretato un gesto involontario del suo collega capotreno come un segnale di via libera: forse un movimento del telefonino con la torcia accesa. Un errore sicuramente involontario che avrebbe potuto essere evitato se ci fosse stata una tecnologia più moderna, se il lavoratore Eav non fosse stato costretto a scendere sui binari di notte, senza luce e senza il segnale telefonico. Peraltro, si tratta di un problema che capita spesso a Pozzano, così come in altre fermate della stessa linea. «Con i fondi del PNRR abbiamo firmato un contratto di 290 milioni per sostituire il sistema esistente su tutte le linee con un nuovo segnalamento di ultima generazione, come quello in vigore nelle linee più avanzate di RFI», spiegano i vertici di Eav. Ma le polemiche fioccano: Severino Nappi e Annarita Patriarca, consiglieri regionali di opposizione, chiedono le dimissioni del management e del presidente Umberto De Gregorio, il deputato Francesco Emilio Borrelli parla di «situazioni inaccettabili».

Intanto linea e treno sono sotto sequestro per volere della Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Andreana Ambrosino), pronta all’indagine – bis dopo il deragliamento a Pompei dello scorso novembre. L’errore umano è l’ipotesi di Eav, ma la Procura vuole vederci chiaro: ieri il sopralluogo dei carabinieri e la nomina di un perito. Intanto, un bus sostituisce la tratta (Castellammare-Vico Equense) requisita dai magistrati e molti sono i ritardi e le soppressioni.

La Circumvesuviana, infatti, da ormai diversi giorni fa di nuovo i conti con la mancanza di materiale rotabile e la decisione dei pm di mettere sotto sequestro il treno coinvolto nel deragliamento ha costretto l’azienda a rivedere il programma di esercizio di ieri. Soppresse due corse da Torre del Greco verso Napoli, via Centro Direzionale e sei corse da Pomigliano al terminal di Porta Nolana. Un guasto tecnico, inoltre, ha portato alla chiusura della fermata di San Leonardo, nel territorio di Ottaviano, per buona parte della giornata. Anche chi ha dovuto fare ricorso al bus tra Castellamma di Stabia e Vico Equense ha incontrato diverse difficoltà: in tanti, soprattutto sui social, si sono lamentati del mancato rispetto degli orari.
 

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Il Mattino