Chiaia, sì all’asfalto, rivolta dei residenti: «Basta sanpietrini»

Ai Gradoni il manto stradale è da rifare scoppia lo scontro con la sovrintendenza

Le strade dissestate di Chiaia
I residenti e la municipalità spingono per l’asfalto, ma la sovrintendenza «non ascolta». La guerra dei sanpietrini che si sta innescando ai Gradoni di...

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I residenti e la municipalità spingono per l’asfalto, ma la sovrintendenza «non ascolta». La guerra dei sanpietrini che si sta innescando ai Gradoni di Chiaia è il simbolo di una contesa più ampia, che va in scena in molte altre zone della città, e che si ripresenta quasi in tutti i cantieri aperti da anni e spesso rallentati dalla burocrazia e dalle attese di permessi. Parliamo, cioè, di un duello tra la vita pratica di una metropoli del Terzo Millennio e il vincolo estetico imposto dalla storia a una metropoli millenaria. Uno scontro tra la città fruibile e la meravigliosa porosità di Napoli, un contenzioso tra i l’asfalto e i sanpietrini, appunto. Perciò, facciamo un passo indietro e raccontiamo la vicenda che rischia di mandare in tilt per mesi, e ancor più di quanto non lo sia già, il traffico veicolare tra il centro e Corso Vittorio Emanuele.



Il prossimo 6 febbraio partirà il restyling del manto stradale dei Gradoni di Chiaia. Un progetto da 90mila euro, cui la Municipalità 1 lavora da tempo, che dovrebbe portare alla chiusura della strada per almeno «60 giorni». Un doppio problema, anche perché la Funicolare di Chiaia è off limits da ottobre, senza che i lavori siano partiti, e i Gradoni sono diventati una via trafficatissima.

È da queste premesse che nasce la petizione di residenti e commercianti che ha raccolto «500 firme - esordisce Roberto Larocca, titolare del Garage Nardones - ma ne avremmo avute molte di più se non ci fossimo fermati. Il programma prevede il rifacimento dei Gradoni di Chiaia, dall’angolo di via Nardones fino a Santa Caterina da Siena. Ora sono i sanpietrini, ma è una strada ad alto scorrimento veicolare. È un ramo di collegamento che porta dal centro al Vomero o al Corso Vittorio Emanuele, ed è particolarmente trafficato dalla chiusura della funicolare di Chiaia. Non avere questa via per due mesi sarebbe un problema enorme per il traffico e per i commercianti. L’asfalto avrebbe aiutato a recuperare tempo e giovato al traffico. Eppure, a Santa Caterina da Siena un anno e mezzo fa è stato messo l’asfalto». 

«I Gradoni di Chiaia - è il testo della petizione - versano in uno stato di profondo dissesto, causato dalla cattiva manutenzione del fondo stradale costituito da sanpietrini. Le caratteristiche strutturali del fondo stradale determinano l’aumento dell’inquinamento acustico dovuto al rotolamento di pneumatici su un fondo non livellato; la diminuzione di aderenza (specie in presenza di piogge e temporali), acuita dalla pendenza del tratto stradale di interesse (superiore al 10%); l’incremento di cadute e sinistri stradali». Per queste ragioni, i firmatari «sostengono la I Municipalità di Napoli nel progetto di sostituzione dei sampietrini con asfalto fonoassorbente».

Strade smart per il traffico, da un lato. Strade storiche da conservare, dall’altro. L’impasse dei Gradoni di Chiaia riguarda anche altre zone. Come via Gennaro Serra, il cui restyling sarà al via quando termineranno i lavori della Linea 6 a Monte di Dio: «Vorremmo l’asfalto anche lì, ma non so se sarà possibile - spiega la presidente della Municipalità 1, Giovanna Mazzone - Tornando ai Gradoni, sono stata una delle promotrici della petizione, assieme al consigliere Luca Iacovelli. Volevamo convincere la sovrintendenza, ma non ci hanno ricevuto. Quella strada, un unicum visivo da via Chiaia, è vincolata. La sovrintendenza deve esprimersi su eventuali modifiche al progetto. Non possiamo rischiare la bocciatura di un progetto da 90mila euro. Saremmo disponibili anche a conservare traccia dei sanpietrini, ma la sovrintendenza per ora non ci ha ascoltato. Abbiamo coinvolto anche il sindaco. Il progetto è pronto e il 6 febbraio si avvicina, se la sovrintendenza non ci risponde resteranno i sanpietrini: i fondi ci sono e vanno usati. Con il Comune c’è una grande sinergia, la sovrintendenza deve preservare il bene culturale, ma sulla manutenzione ci ascoltano poco. In strada non girano più le carrozze».



«I Gradoni furono oggetto solo di pronti interventi - aggiunge Iacovelli - I sanpietrini lì non funzionano. Su quella via ci sono incidenti per auto e pedoni. E si intasa il traffico». Questo restyling fa parte di un piano di lavori che procede anche su via Pascoli, via Padula, Rampe Brancaccio, sulla prima rampa di Parco Grifeo e sul muro 168 di via Posillipo: 500mila euro di fondi totali, 400mila comunali e 100mila municipali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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Il Mattino