Napoli, Santa Maria Vertecoeli torna agli antichi splendori

Il cristo della chiesa di Santa Maria Vertecoeli scivolato giù dalla croce ha ottenuto il primo miracolo. La chiesa con gli angeli decapitati, regno dell’incuria e...

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Il cristo della chiesa di Santa Maria Vertecoeli scivolato giù dalla croce ha ottenuto il primo miracolo. La chiesa con gli angeli decapitati, regno dell’incuria e dell’abbandono ha un volto nuovo. Il primo passo: il restauro della facciata. Nel vicoletto che dista solo pochi metri da Largo Donnaregina quell’edificio diede vita alle inchieste de ‘Il Mattino’ sulle chiese abbandonate. Un viaggio che oggi comincia a dare risposte concrete. 

 
I lavori, per un valore complessivo di 190 mila euro, sono stati finanziati e realizzati dal Comune di Napoli, proprietario dell'immobile. «Con oggi - ha detto il sindaco, Luigi de Magistris - restituiamo un altro bene monumentale alla bellezza, agli occhi di napoletani e turisti. È un ulteriore passo in avanti pur in un contesto economico difficile ma registriamo che sono sempre di più i privati che vogliono contribuire alla rigenerazione urbana della città». 

La facciata ha ripreso il colorito antico, stucchi statue e targhe sono tornati al loro splendore. Ma vacato il portone che possiede ancora una serratura antica resta un altare vuoto e l’eco di un luogo barocco che - ci scommettono sindaco e assessore Piscopo - potrebbe far gola ai turisti. La polvere sul pavimento, le teste degli angeli tra le mattonelle ammassate negli angoli, un altare completamente da ricostruire. All’interno per ora il comune ha provveduto solo alla messa in sicurezza, per consentire la fruizione collettiva dell'immobile come accaduto già per altre strutture. 


Ma si spera che la clemenza dei cittadini sia tale da avviare la ristrutturazione e concedere l'immobile in comodato d'uso gratuito così da renderlo fruibile. Il Comune, infatti, pensa a un bando aperto anche a terzi: “Il Comune - ha sottolineato l’assessore alle politiche Urbane Carmine Piscopo - può arrivare fino a un certo punto perché le risorse sono limitate quindi il ruolo dei privati per il restauro e l'apertura di spazi possono essere molto importanti. Noi non vogliamo mettere sul mercato, ma chiamare tutti al recupero e alla riqualificazione dei beni comuni. I tempi non saranno immediati ma ci stiamo lavorando”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino