Cimitero delle Fontanelle a Napoli, il cantiere è fermo: «Qui c'è solo abbandono»

Cimitero delle Fontanelle a Napoli, il cantiere è fermo: «Qui c'è solo abbandono»
Arrivano in cima alla salita con i loro cappelli di paglia e le maglie sudate, ché il caldo di quest'inizio estate a Napoli è sfiancante, si guardano intorno in...

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Arrivano in cima alla salita con i loro cappelli di paglia e le maglie sudate, ché il caldo di quest'inizio estate a Napoli è sfiancante, si guardano intorno in cerca del luogo turistico che vogliono visitare, trovano un cancellaccio di ferro con un cartello scalcagnato incollato con lo scotch: «A seguito di lavori in corso per rafforzamento delle volte, il cimitero delle Fontanelle è chiuso fino a termine degli stessi».

Se i turisti sono fortunati, però, incrociano sulla loro strada i ragazzi appassionati del gruppo Giovani delle Fontanelle i quali tentano di intercettare i visitatori per avvisarli che è inutile salire in cima, ai margini del Vallone dei Gerolamini, perché l'ossario è chiuso da più di un anno, e nessuno sa quando riaprirà, nemmeno il Comune che dovrebbe prendersene cura.

Certe volte guardare la vita con occhi diversi è importante; forse tanta parte di Napoli s'è abituata all'abbandono, allo scempio, al degrado, però c'è una porzione che non riesce a smettere di indignarsi, come ragazzi entusiasti dei quali vi abbiamo già accennato, i Giovani delle Fontanelle, che si battono per il loro territorio (e ottengono anche lodevoli risultati) e manifestano via social la propria indignazione. Uno degli ultimi post mette a confronto due foto, una del luglio 2020 e una di questi ultimi giorni; in entrambe le foto ci sono turisti delusi di fronte al cancello sbarrato. Sotto al post i ragazzi scrivono la loro tristezza, chiedono soluzioni, deducono infiammati che forse dovrebbero candidarsi alle prossime elezioni per cambiare qualcosa, sono una lava incandescente di passione, rabbia e voglia di riscatto.

A Palazzo San Giacomo, invece, la questione non viene affrontata con la stessa travolgente intensità. Annamaria Palmieri, assessore con undici deleghe fra le quali anche le recentissime cultura e turismo (ricevute quattro mesi fa in seguito all'addio tempestoso di Eleonora de Majo) ammette con onestà di non sapere con precisione da quanto tempo è chiuso il cimitero delle Fontanelle («ho ricevuto la delega da poco, non ho memoria precisa di quel che è accaduto») ma promette che sarà riaperto «al più presto».

Da più di un anno il cancello dell'ossario è chiuso, una soluzione al più presto è già fuori tempo massimo. Ma bisogna prendere quel che c'è e considerare con ottimismo il fatto che tra una settimana è convocato un tavolo tecnico proprio sull'emergenza delle Fontanelle dal quale potrebbe arrivare una svolta.

A proposito, la parte del sito del Comune in cui si spiega che ci sono lavori in corso è un po' menzognera perché lo stesso assessore Palmieri spiega che «stiamo valutando i preventivi per capire a chi affidare gli interventi di messa in sicurezza». Insomma, nessun tipo di lavoro è mai iniziato all'interno della struttura dove, però, proprio di recente ci sono stati sopralluoghi per verificare quali sono le condizioni.

Chi è riuscito a sbirciare spiega che le nuove poderose infiltrazioni e la lunga chiusura con conseguente abbandono, avrebbe generato problemi alle migliaia di teschi e ossa umane custodite alle Fontanelle: la modifica del microclima avrebbe portato una copertura verdognola sulle ossa umane sistemate e venerate dal popolo nel corso dei secoli.

Il cimitero delle Fontanelle venne chiuso in concomitanza con il lockdown. Da quel momento ci sono state solo rare e sporadiche riaperture fino alla vigilia della scorsa estate quando sono stati rilevati problemi tali da non garantire più la sicurezza dei visitatori. Oltre a superabili questioni legate all'impianto elettrico e alle passerelle per i disabili, risolvibili con interventi non invasivi e nemmeno eccessivamente costosi, c'è da verificare la tenuta delle volte delle grotte che ospitano le ossa.

Nel corso degli anni ci sono stati lavori di sbancamento e modifica del terreno che sovrasta quelle storiche cave, sicché il percorso di scolo delle acque s'è modificato ed è andato verso nuove aree del sito, accrescendo antiche lesioni nel tufo e generandone di nuove. Insomma, allo stato attuale non ci sarebbe sicurezza sulla testa dei turisti, ecco perché bisogna tenerli fuori. In un intero anno palazzo San Giacomo non ha trovato tempo né denari da investire per il recupero della struttura e adesso, a parole, sta tentando un recupero in extremis: «Chiederò di fare al più presto - ha spiegato l'assessore Palmieri - chiederò una riapertura entro questa stagione turistica». Ma siccome siamo già a metà luglio e non c'è nemmeno un'ipotesi di inizio dei lavori, ci permettiamo di dubitare che per l'estate 2021 i turisti possano tornare a visitare le Fontanelle. Peccato. 

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Il Mattino