Luci spente nel cimitero di Fuorigrotta, a Napoli, a partire dal prossimo 15 giugno. Più che un rischio è una realtà: entro quella data, infatti, la...
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«Il ricorso che abbiano presentato sarà discusso nel febbraio 2020, ma le Arciconfratenite hanno ottenuto che, nell'attesa, la sentenza di primo grado sia rispettata e non congelata - spiega Giovanni Grillo, sindacalista Fiom-Cgil e lavoratore Seci, che ha protestato stamani insieme con gli utenti del cimitero - Ci hanno rigettato due richieste di sospendere l'esecutività della sentenza di primo grado»- Tra operai e soci della Seci in 15 si ritroveranno senza stipendio a partire dal prossimo giungo. «A partire dal 14 maggio, dobbiamo cominciare a smontare tutto - afferma Grillo - ed entro il 15 giugno consegnare tutto. Le Arciconfratenite hanno fatto sapere che gestiranno loro, in proprio, il sistema di illuminazione». La Seci è una società il cui lavoro è legato al cimitero di Fuorigrotta da appalti quarantennali. Le cose sono cambiate «a partire dal 2011 con la nuova gestione vescovile». «Come Seci - aggiunge - avevamo un diritto di prelazione nel caso in cui le Arciconfraternite si fossero rivolte a un'altra ditta, loro, si sono si rivolti al Tribunale. Abbiamo chiesto più volte di poterli incontrare, ma niente di fatto». Sono stati due, finora, gli incontri programmati e poi annullati fra le Arciconfraternite e il sindacato Fiom Cgil che dovevano avvenire nella Chiesa di San Vitale di Fuorigrotta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino