Cinque beni confiscati al Comune di San Giorgio a Cremano: «Al servizio della collettività»

Cinque beni confiscati al Comune di San Giorgio a Cremano: «Al servizio della collettività»
Durante una conferenza di servizi in prefettura, convocata dal prefetto Carmela Pagano, alla presenza delle forze dell'ordine e di 55 sindaci coinvolti, è stato...

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Durante una conferenza di servizi in prefettura, convocata dal prefetto Carmela Pagano, alla presenza delle forze dell'ordine e di 55 sindaci coinvolti, è stato proposto alla Città di San Giorgio a Cremano di acquisire cinque immobili, tre appartamenti in via Don Morosini e due negozi in via Pessina, confiscati alla criminalità organizzata. L'incontro è avvenuto alla presenza anche dei responsabili del demanio regionale e dei funzionari dell’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati.

 
Il sindaco Giorgio Zinno ha manifestato, durante l'incontro l'intenzione di acquisire gli immobili e consegnarli alla città per realizzare attività con finalità sociali. Intento che riguarda sia i tre appartamenti che i due negozi. Inoltre, sempre durante la conferenza di servizi, occasione di confronto tra i soggetti istituzionali coinvolti nel procedimento, Zinno ha  espresso anche la volontà di favorire una riflessione più ampia, con associazioni ed enti del terzo settore, al fine di  considerare diverse proposte con finalità sociali e valutare le migliori opportunità per il territorio.
    
Già un altro bene confiscato, in via Cappiello, a gennaio 2020 ospiterà il primo Centro Antiviolenza del Vesuviano. Un punto di riferimento dove poter trovare gli strumenti giusti e le adeguate professionalità per uscire dalla spirale della violenza e della sopraffazione.
 
«L'azione di repressione compiuta dalle forze dell'ordine contro le organizzazioni criminali è tangibile - commenta il sindaco Zinno - e i 700 immobili che oggi sono stati dati ai comuni ne sono un ottimo esempio. Affinché gli sforzi investigativi non siano resi vani, noi abbiamo il compito di fa sì che i beni siano messi a servizio della collettività per dimostrare come la legalità sia il pilastro su coi costruire una società più giusta e attenta alle persone in difficoltà».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino