Circum, sempre peggio: fino al 31 agosto stop alla linea dei pendolari

Circum, sempre peggio: fino al 31 agosto stop alla linea dei pendolari
Da domani, 9 luglio e fino al 31 agosto per recarsi a visitare il Santuario di Pompei in Circumvesuviana bisognerà davvero avere la fede e la pazienza dei pellegrini. Da...

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Da domani, 9 luglio e fino al 31 agosto per recarsi a visitare il Santuario di Pompei in Circumvesuviana bisognerà davvero avere la fede e la pazienza dei pellegrini. Da Napoli e da Poggiomarino, infatti, non ci saranno più treni che raggiungono la stazione della città mariana: chi vuole arrivare a Pompei dal capoluogo dovrà salire su un treno della linea per Sorrento, scendere a Torre Annunziata e lì prendere un autobus. È uno degli effetti dell’ordine di servizio diramato ieri da Eav che stabilisce la soppressione del servizio ferroviario sulla linea Napoli–Scafati–Poggiomarino fino alla fine del mese di agosto, con un supporto di pullman solo sulla tratta Torre Annunziata–Poggiomarino. Saltano, dunque, altre 28 corse, che si aggiungono a quelle già tagliate nelle settimane scorse, quando è iniziata la querelle con i macchinisti che, rifiutando lo straordinario, hanno spinto l’azienda a rivedere il programma di esercizio e mettere mano alla scure: cancellato il treno Torre del Greco–Napoli via Centro Direzionale, soppressa la linea Napoli-Pomigliano e via decine di altre corse su tutte le linee. E da domani stop a un’altra intera linea: la Circumvesuviana finirà col garantire solo 156 corse al giorno, quasi tutte sulla tratta per Sorrento, quella battuta dai turisti. A maggio erano 276, la settimana scorsa erano 192, ieri erano 184.

A dare un’ulteriore spallata alla situazione critica, va detto, ci si è messo il Covid: una ventina di macchinisti della Circumvesuviana sono positivi, su 130 in totale. È un numero ballerino, tipico della variante che sta circolando ora: qualcuno guarisce in pochi giorni, qualcun altro ci mette di più, nel frattempo altri si ammalano. E così l’Eav ha scelto l’ennesima misura drastica, che lascia a piedi decine di migliaia di pendolari. Alcune stazioni - come Cavalli di Bronzo, Ercolano Miglio d’Oro, via Sant’Antonio e Villa delle Ginestre - saranno totalmente irraggiungibili, perché da tempo i treni della linea per Sorrento, che passano di lì, saltano la fermata. Stesso destino per Boscotrecase, Boscoreale, Scafati, San Pietro, Cangiani e, come già detto, Pompei Santuario (con il bus sostitutivo che fa la fermata nei pressi delle stazioni). 


A questo stato di cose va aggiunto un servizio tutt’altro che impeccabile: due giorni fa è calato improvvisamente il buio nell’ultimo treno della sera che da Napoli conduce a Sorrento. Intorno alle 23, all’altezza della stazione di Meta, il MetroStar di ultima generazione (ma comunque risalente al 2008) si è fermato, un attimo dopo che tutte luci si erano spente. Logico il panico dei viaggiatori, la maggior parte turisti, che hanno anche fatto un video che circola sui social. Increduli, hanno chiesto spiegazioni, manifestando il loro disappunto.

Il personale, sfoggiando peraltro un inglese invidiabile, ha rassicurato i passeggeri, che sono scesi alla stazione di Meta: qualcuno ha preso un bus, altri hanno aspettato la corsa successiva, arrivata mezz’ora dopo. Ieri, ancora soppressioni. I sindacati, ovviamente, vanno all’attacco: «Come fanno a chiudere una linea intera fino al 31 agosto facendo riferimento al Covid? Hanno la sfera magica? La verità è che mancano i treni e manca l’organizzazione», dice il segretario nazionale di Orsa Trasporti, Gennaro Conte. Bordate anche dai pendolari: «Sono sette anni che la Circumvesuviana svetta sul podio delle peggiori ferrovie italiane, con tagli, disservizi, ritardi, soppressioni, guasti ed avarie. Migliaia di viaggiatori sono scesi per sempre da questo treno, chi è obbligato a restare è costretto a vivere un’odissea», si lamenta il portavoce del Comitato dei pendolari, Enzo Ciniglio. In questo caos, c’è spazio pure per la polemica politica, alimentata da un botta e risposta tra il presidente Eav, Umberto De Gregorio e il consigliere regionale della Lega, Severino Nappi, che in passato è stato anche assessore della giunta Caldoro e, da professionista, incaricato più volte dalla ex Circumvesuviana, poi diventata Eav. Proprio su questo punto, De Gregorio nei giorni scorsi ha attaccato Nappi: «Parla dei soldi dati dal governo ad Eav, ma dimentica che 668mila euro sono stati versati a lui per pagare le consulenze da avvocato, anche mentre era assessore». Dal canto suo, Severino Nappi ribatte: «Invece di sparare frottole a caso, De Gregorio chiarisca su centinaia di promozioni dall’iter per niente chiaro». Ma De Gregorio aggiunge: «Non sa di che parla, con la mia gestione i dirigenti sono scesi da 50 a 13». 
 

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Il Mattino