«La Regione Campania si ostina a negare un diritto legittimo: il diritto al lavoro e all’assistenza sanitaria». È duro e deciso l’intervento di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«I lavoratori precari hanno dato un contributo fondamentale per uscire dal commissariamento – spiega Medici - non si comprende perché con ostinazione ottusa la Regione continua a perseguitare il personale che per anni ha garantito i livelli di assistenza sanitaria. E non si venga a dire che non si può fare – aggiunge il segretario Cisl Fp Campania - la Calabria con un generale dei carabinieri quale commissario non viola alcuna norma. Perché dunque in Campania non si fa? La mancata proroga ai precari è un atto politicamente criminale che mette a rischio l’assistenza e lascia per strada senza lavoro 2700 famiglie».
Atti straordinari, quelli di Calabria e Lazio, che rappresentano un precedente in termini di legge. Eppure la Campania, da poco reduce dal commissariamento, resta ferma al palo. «Compiono più atti politici i tecnici che gli amministratori – conclude Lorenzo Medici - siamo all’antipolitica, la tenuta sociale è a rischio e i politici fanno i rigoristi negando diritti e abbassando i livelli di assistenza». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino