Città della Scienza, lite infinita: «Ricostruzione lontana»

Città della Scienza, lite infinita: «Ricostruzione lontana»
Tre giorni di iniziative per arrivare alla giornata mondiale dell'ambiente che si celebra sabato. Una ripartenza post-Covid da ricordare con un collegamento con la base...

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Tre giorni di iniziative per arrivare alla giornata mondiale dell'ambiente che si celebra sabato. Una ripartenza post-Covid da ricordare con un collegamento con la base Concordia in Antartide. Ma il presidente di Città della Scienza Riccardo Villari non è soddisfatto, a 8 anni dal rogo che ha distrutto lo science center, non si sa ancora dove fare la ricostruzione. Anzi, una location c'è, ma Villari è molto deluso: «Il sito scelto - racconta il presidente è da bonificare - a noi ne serve uno dove il risanamento dai veleni dell'ex Italsider sia già stato fatto altrimenti si perde altro tempo». Insomma, una beffa perchè il commissario per le bonifiche Francesco Floro Flores - quello che non vuole più togliere la colmata a mare di Bagnoli - sul risanamento si è bloccato. È fermo al palo dal 2018 anno in cui si è insediato e nella scelta sbagliata della location di Città della Scienza c'è anche il suo zampino.

Una discussione si è aperta nella cabina di regia su Bagnoli - presieduta dalla ministra per il sud Mara Carfagna - alla quale ha partecipato per la prima volta Città della Scienza. «La sensibilità del Ministro Carfagna - racconta Villari è stata molto apprezzata in quanto per la prima volta abbiamo partecipato direttamente ai lavori. È importante in quanto lo Science center é l'unica luce accesa nell'area Sin di Bagnoli e resiste da oltre vent'anni. Oggi siamo qui a lottare per ricostruire il museo dolosamente incendiato nel 2013». Villari affonda il colpo: «La localizzazione fin qui individuata per la ricostruzione di Città della Scienza prevede un terreno tutto da bonificare e ha una serie di criticità a tutti ben note. Significa attendere troppo: la soluzione alternativa, da noi proposta, ossia di ricostruire nell'area attualmente adibita a parcheggio, area già bonificata e disponibile da subito, ci sembra un punto di sintesi meritevole di ogni attenzione». Il presidente spiega pure perchè non ci sarebbero ostacoli amministrativi: «Il progetto che ha vinto il concorso di idee per Bagnoli comporta già una modifica del Praru (Programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana - che dunque non sarebbe modificato per Città della scienza. È importante che prima di affrontare questioni così cruciali si abbia piena conoscenza dei fatti e dei dati, cosa che non sempre accade. Per questo apprezziamo particolarmente la mediazione del ministro Carfagna e del suo staff che sta già lavorando per trovare la soluzione più ragionevole e sostenibile per la rinascita della nostra eccellenza scientifica e culturale». Dovesse trovarsi la location per la ricostruzione, quale sarà il futuro di Città della Scienza? «Il futuro - racconta Villari - è nel piano nazionale di resilienza e di ripartenza, stiamo già lavorando ad un rinnovamento della struttura, un efficientamento energetico e la formazione del personale, che è già in corso, per offrire al nostro pubblico competenze sempre più avanzate ed attività sempre più all'avanguardia. Un futuro possibile anche grazie alla Regione che ci sostiene sempre da vicino».

Torniamo all'attualità con Città della Scienza che ha aperto i battenti il 2 in occasione della Festa della Repubblica con la mostra «Missione Antartide» a 35 anni dall'inizio di quell'avventura italiana in missione nel continente estremo. «Un anticipo di quello in programma oggi - spiega il presidente - con il collegamento, in diretta sui nostri canali social, con la base italo-francese Concordia». Antartide è protagonista della giornata - Città della Scienza con l'Ambasciata italiana in Messico, lo stato di Guanajuato e il museo Universum in Messico - grazie al collegamento streaming con l'equipaggio della base italo-francese Concordia, avrà come protagonisti i bambini di 15 scuole italiane e messicane che avranno la possibilità di interrogare direttamente i ricercatori ponendo le loro domande e le loro curiosità sul continente più estremo del nostro pianeta. «Una dimostrazione - conclude Villari - di come città della Scienza vada bene oltre i confini locali e nazionali, siamo infatti molto orgogliosi di questa iniziativa a supporto della rete diplomatica italiana nel mondo». 

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Il Mattino