Chi ha sparato lo ha fatto per uccidere, anche se lui - la vittima predestinata - è riuscito a evitare il colpo di grazia. Ancora un agguato di camorra, questa volta si...
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Subito dopo l'agguato l'uomo è stato soccorso e portato al Loreto Mare: pare che a trasportare il corpo ormai in fin di vita del pluripregiudicato siano stati anche alcuni sanitari del nosocomio, allertati dalle grida e dall'allarme scatenato dai residenti subito dopo l'agguato. Le sue condizioni sono disperate: Vatiero è stato raggiunto da almeno quattro colpi, tre dei quali lo hanno raggiunto alle spalle, perforandogli un polmone, e il quarto al cranio. Ha perso molto sangue e potrebbe non superare la notte. I medici stanno tentando di strapparlo alla morte sottoponendolo a un delicatissimo intervento chirurgico per estrarre il proiettile conficcato nel cervello. Sul posto le Volanti della polizia. Indagini affidate alla Squadra mobile diretta da Fausto Lamparelli.
Non un solo testimone si è fatto avanti, nonostante in tanti abbiano assistito alla lugubre esecuzione. Nessun dubbio sulla matrice camorristica dell'agguato. E, in assenza della collaborazione di chi pure ha visto e non parla, si comincia ricostruendo la vita della vittima. Chi era Vatiero? Nato e cresciuto nella zona delle Case Nuove, il 55enne era finito nelle maglie della giustizia più volte. Fatale però gli era stato l'arresto nel 2004: quando la Direzione distrettuale antimafia di Napoli aveva chiesto ed ottenuto dal gip del Tribunale il suo arresto con accuse pesantissime: associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni e al traffico di droga. Vatiero, considerato vicino al clan Caldarelli (un tempo vicino ai potentissimi Mazzarella), aveva scontato circa dieci anni in carcere. Poi, qualche mese fa, pagato il conto con la giustizia, era tornato in libertà. Da quel momento - questa è la pista seguita dagli investigatori - avrebbe tentato di assumere un qualche ruolo nelle gerarchie criminali facendo, forse, il passo più lungo della gamba: pestando cioè i piedi a qualcuno che conta davvero alle Case Nuove e al Mercato. Di certo, una volta uscito dal carcere, Vatiero non ha preso in considerazione un particolare non irrilevante. E cioè che tutto era cambiato, a Napoli, nelle fila della camorra. Ipotesi alternativa, che pure nella immediatezza dei fatti deve essere messa nel conto, è quella che porta a ipotizzare un ruolo del clan Rinaldi nella organizzazione del raid. I Rinaldi hanno da tempo dichiarato guerra ai Mazzarella per il controllo dei traffici illeciti nella zona di piazza Mercato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino