Chi ha sparato lo ha fatto per uccidere, anche se lui - la vittima predestinata - è riuscito a evitare il colpo di grazia. Ancora un agguato di camorra, questa volta si spara alle Case Nuove, zona di piazza Mercato. Via Santa Maria delle Grazie: siamo alle spalle dell'ospedale Loreto Mare. Non sono ancora le nove di sera quando il terrore e il sangue tornano a far piombare in una cappa nera la città di Napoli. È qui che sono tornate a tuonare le pistole dei killer, i quali hanno puntato la canna di una micidiale calibro 9x21 all'indirizzo di un pluripregiudicato appena uscito dal carcere dopo aver scontato una lunga pena detentiva. A cadere sotto il piombo dei sicari è Giuseppe Vatiero, 55 anni, detto Peppe a basetta, nome che poco dice agli agiografi della Camorra 2.0 ma che invece qualcosa dovrebbe pur suggerire a chi la storia della criminalità organizzata cittadina la conosce e la ricorda bene.
Subito dopo l'agguato l'uomo è stato soccorso e portato al Loreto Mare: pare che a trasportare il corpo ormai in fin di vita del pluripregiudicato siano stati anche alcuni sanitari del nosocomio, allertati dalle grida e dall'allarme scatenato dai residenti subito dopo l'agguato. Le sue condizioni sono disperate: Vatiero è stato raggiunto da almeno quattro colpi, tre dei quali lo hanno raggiunto alle spalle, perforandogli un polmone, e il quarto al cranio. Ha perso molto sangue e potrebbe non superare la notte. I medici stanno tentando di strapparlo alla morte sottoponendolo a un delicatissimo intervento chirurgico per estrarre il proiettile conficcato nel cervello. Sul posto le Volanti della polizia. Indagini affidate alla Squadra mobile diretta da Fausto Lamparelli.
Non un solo testimone si è fatto avanti, nonostante in tanti abbiano assistito alla lugubre esecuzione. Nessun dubbio sulla matrice camorristica dell'agguato. E, in assenza della collaborazione di chi pure ha visto e non parla, si comincia ricostruendo la vita della vittima. Chi era Vatiero? Nato e cresciuto nella zona delle Case Nuove, il 55enne era finito nelle maglie della giustizia più volte. Fatale però gli era stato l'arresto nel 2004: quando la Direzione distrettuale antimafia di Napoli aveva chiesto ed ottenuto dal gip del Tribunale il suo arresto con accuse pesantissime: associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni e al traffico di droga. Vatiero, considerato vicino al clan Caldarelli (un tempo vicino ai potentissimi Mazzarella), aveva scontato circa dieci anni in carcere. Poi, qualche mese fa, pagato il conto con la giustizia, era tornato in libertà. Da quel momento - questa è la pista seguita dagli investigatori - avrebbe tentato di assumere un qualche ruolo nelle gerarchie criminali facendo, forse, il passo più lungo della gamba: pestando cioè i piedi a qualcuno che conta davvero alle Case Nuove e al Mercato.
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