I compromessi sposi di Marano: «Basta, uno dei due deve dimettersi»

I compromessi sposi di Marano: «Basta, uno dei due deve dimettersi»
«Un conflitto di interessi grande come una casa». Il coordinamento cittadino della Lega rompe gli indugi e, prima tra le forze politiche della città, attacca a...

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«Un conflitto di interessi grande come una casa». Il coordinamento cittadino della Lega rompe gli indugi e, prima tra le forze politiche della città, attacca a muso duro il duo Trematerra-Carandente, rispettivamente assessore alle politiche sociali e consigliere a sostegno della giunta Visconti. I due, nelle scorse settimane, sono convolati a nozze. Il Carroccio chiede le dimissioni dei novelli sposi. «Dal punto di vista giuridico sappiamo che non vi sono impedimenti formali, ma il sindaco, per ragioni di opportunità, dovrebbe pretendere le dimissioni di uno dei due. Questa storia fa ridere. Come può un consigliere comunale, che dovrebbe esercitare un'azione di controllo sugli atti amministrativi e quindi anche sull'operato della moglie, essere scevro da qualsivoglia condizionamento?». L

 
uigi Carandente, consigliere comunale, è figlio di Michele, noto professionista già candidato a sindaco. La famiglia di Carandente è tra le più in vista della città, anche per i legami parentali con un'altra storica famiglia. Floriana Trematerra, giovane studentessa, è alla sua prima esperienza politica e da novembre ricopre l'incarico di assessore alle politiche sociali. In consiglio comunale, tra i banchi della maggioranza, siede anche Enza Carandente, cugina di Luigi e fondatrice, assieme ai due sposi, della civica Agorà, risultata determinante per la vittoria di Visconti alle ultime amministrative. Attacchi alla coppia arrivano anche da altri versanti. «Un consigliere di maggioranza che dovrà pronunciarsi anche su misure della sua consorte è troppo - attacca Pasquale Albano, consigliere di Liberi e forti - non è questione di incompatibilità, ma di opportunità politica ed etica». Non la pensano così i fedelissimi del primo cittadino: «La legge parla chiaro - dicono- Non esiste alcun tipo di incompatibilità. L'opportunità politica? La città ha ben altri problemi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino