Comunali a Napoli, Bassolino pesca tra i più giovani: diretta social con gli ex di Dema

Comunali a Napoli, Bassolino pesca tra i più giovani: diretta social con gli ex di Dema
«La prima cosa che mi sta a cuore è che ci sia partecipazione da parte dei cittadini di Napoli alle prossime elezioni, non come la scorsa volta dove appena il 36 per...

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«La prima cosa che mi sta a cuore è che ci sia partecipazione da parte dei cittadini di Napoli alle prossime elezioni, non come la scorsa volta dove appena il 36 per cento si recò alle urne per votare al ballottaggio. Questo dovrebbe essere l'impegno di tutti i candidati perché il prossimo sindaco di Napoli deve avere alle spalle il consenso popolare». È la prima sfida che Antonio Bassolino vuole darsi nella sua corsa per ritornare a Palazzo San Giacomo, lo fa nel corso di una diretta-confronto via Facebook con i ragazzi di Resistenza Civile, un gruppo di giovani di sinistra, in passato vicini all'attuale sindaco de Magistris. Un incontro online, del resto nonostante abbia passato da un po' i 70 anni è da tempo che Bassolino ha mostrato di sapere utilizzare le nuove tecnologie - basta vedere il sapiente uso di Twitter - per comunicare con i cittadini.

L'Incontro online, moderato da Mario Visone, era intitolato «La Napoli che vogliamo», un ciclo di dibattiti per immaginare il futuro della città. Tra i presenti tante ragazze e ragazzi, tra queste la consigliera della II Municipalità Rosanna Laudanno, che ha iniziato la sua avventura politica con de Magistris, ma molto critica con l'attuale sindaco soprattutto per quanto concerne le sfide da portare a termine sul green e l'ambiente in città. Ed a de Magistris, il vecchio leone Bassolino assesta una delle sue stoccate mischiando, come suo solito, lo slang partenopeo all'italiano. «Non possiamo perdere tempo ad appiccicarci con tutti. Serve che il nuovo sindaco abbia piena collaborazione sia dal governo centrale che da quello regionale. Di Draghi sono un sincero estimatore, ma il prossimo sindaco non dovrà interloquire solo con l'attuale premier, ma anche con il prossimo perché il prossimo Consiglio comunale resterà in carica 5 anni». Dialogo con tutti e visione d'insieme, non a caso ieri pomeriggio l'ex governatore si è seduto di fianco allo sfidante Gaetano Manfredi all'interno del Duomo per seguire la benedizione del Cardinale Crescenzio Sepe.

Il programma di Bassolino è quasi a rispolverare il suo antico motto, quel «passo dopo passo» divenuto simbolo del suo percorso anche politico. «Sistemiamo prima le buche per strada, le piccole cose - dice l'ex sindaco confrontandosi con i ragazzi collegati online - se risolviamo prima le cose più semplici e più avvertite dalla popolazione poi vengono di conseguenza pure i grandi progetti da portare a termine. Partiamo dalle cose concrete e poi con i fondi che arriveranno dall'Europa per il Recovery fund cominceremo pure ad affrontare quelle grandi opere che servono alla città». La visione di un sindaco tra la gente è quella dell'ex presidente di Regione. «Mi ha fatto tristezza - racconta ai giovani - quando qualche mese fa passeggiavo in una via Toledo deserta. Da un lato era triste, ma dall'altro si è dimostrato il grande senso di compattezza e rispetto delle regole da parte dei napoletani. Si parla spesso di certe zone come i Quartieri Spagnoli per citare dei cattivi esempi, ma se le persone dei bassi avessero voluto non rispettare le regole non sarebbero bastati neppure i carri armati per fermarli e invece sono rimasti a casa. La battaglia è questa: smuovere le corde positive, coinvolgere tutta la città in obiettivi comuni». 

C'è un progetto, più di altri, che Bassolino vorrebbe però fortemente portare avanti da futuro sindaco. «Una delle cose che sento più dentro di me - ha detto ai ragazzi di Resistenza Civile - è di dare una mano per completare il grande anello della metropolitana. Collegare porto, aeroporto e stazione sarà decisivo per una città come Napoli. Penso che il diritto alla mobilità, oggi, sia paragonabile al diritto di cittadinanza». Il piano è guardare al futuro, ma tenendo i piedi ben saldi anche per le cose già fatte durante le sue esperienze da sindaco e da presidente di Regione. «Un esempio per tutti è l'arte - dice - noi abbiamo un eccezionale patrimonio di arte classica nella nostra città, ma non possiamo snobbare l'arte contemporanea. L'ho già fatto con il Maggio dei Monumenti quando in piazza Plebiscito portammo ad esporre i più grandi artisti dell'arte contemporanea del mondo. Noi dobbiamo salvaguardare l'arte classica, ma tenendo uno sguardo sempre rivolto al futuro». 

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Il Mattino