Comunali a Napoli, Bassolino gioca sull'ironia con i suoi manifesti: «Ancora Bassolino?»

Comunali a Napoli, Bassolino gioca sull'ironia con i suoi manifesti: «Ancora Bassolino?»
Il claim è, onestamente, un piccolo capolavoro di marketing politico. Perché se gli avversari accusano Antonio Bassolino di essere un ex (intendendosi due volte...

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Il claim è, onestamente, un piccolo capolavoro di marketing politico. Perché se gli avversari accusano Antonio Bassolino di essere un ex (intendendosi due volte sindaco e due volte governatore) alle prese con l'ennesima campagna elettorale, lui ne fa armi per la sua campagna elettorale per la scalata verso palazzo San Giacomo. Ed ecco che punta sull'ironia Bassolino se ieri in molte strade sono apparsi alcuni 6 per 3 che, sulle prime, sembravano un attacco più che un assist. «Ancora Bassolino?», è infatti il claim, giocato sulla domanda retorica, che capeggia sui primi affiches della campagna bassoliniana. Ma ecco subito dopo la risposta. Eccola: «Sì, perché Napoli ha bisogno di Cultura per rinascere». Anche se i prossimi giocheranno su altre parole chiave come diritti, lavoro e, soprattutto, la carta che si gioca maggiormente Bassolino: l'esperienza. D'altronde anche l'ex ministro Calenda, appena una decina di giorni fa, per annunciargli il suo appoggio spiegava pubblicamente sui social: «Dopo il disastro di de Magistris abbiamo bisogno di persone esperte e capaci come Antonio».

A ideare la campagna è stata la società «YesIAm» di Luca Maoloni e Marco Carnevale che a Napoli si sono già occupati della comunicazione del museo Madre. E a Napoli con Bassolino i due hanno giocato la carta dell'ironia declinandola con la popolarità di Antonio Bassolino con una comunicazione politica che punta ad esaltare la sua lunga esperienza politica. Campagna che, giurano dallo staff dell'ex governatore, diventerà con il passare delle settimane più aggressiva e dirompente. L'unico modo per Bassolino, che da settimane porta avanti una campagna solitaria battendo strade, piazze e incontrando gente, per fronteggiare gli avversari sostenuti dalle ancora potenti macchine dei partiti. Lui, invece, è in corsa da outsider dopo la rottura con i democrat. «Nel Pd, con diversi segretari, ci sono state scelte sbagliate e ingiuste nei miei confronti come le primarie di 5 anni fa quando poi mi fermai, altro che risentimento. Ho la testa rivolta in avanti e ho il dovere di dare una risposta ai cittadini che mi hanno chiesto la candidatura», non a caso, ha rimarcato l'altro giorno contro il suo ex partito rimarcando questa sua popolarità nelle strade e nei quartieri di Napoli. Che è trasversale se nei suoi appelli si rivolge sempre ai «napoletani, soprattutto sfiduciati e di qualsiasi colore politico». E se qualcuno pensava di attaccarlo o pungerlo come ha fatto pure Matteo Renzi qualche giorno fa («Le battaglie non si fanno per rivincita», ha rimarcato l'ex premier), lui, Antonio Bassolino, ora ne fa un cavallo di battaglia per le prossime settimane. 

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Il Mattino