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«Sospendere per sei mesi gli abbattimenti di immobili frutto di abusi di necessità». Questo l'appello a Governo e Parlamento lanciato dal candidato sindaco di Napoli, Catello Maresca, durante il convegno Mai più Terra dei fuochi, che si è tenuto ieri nel palazzo vescovile di Aversa, dove il pm ha affrontato il tema spinoso degli abusi edilizi. Un nervo scoperto in una città, Napoli, che è la capitale italiana per immobili soggetti a ordinanza di abbattimento: 16.837 le ordinanze emesse e solo 710 abbattimenti eseguiti (il 4,2%), secondo gli ultimi dati di Legambiente.
Mettendo in fila i numeri si può capire la gravità del problema. In Campania la sanatoria degli anni Ottanta (legge 47 del 1985) è stata la più corposa, con 168mila pratiche presentate, di cui 60mila in aree vincolate (quelle espletate sono state 71mila). Dopo 9 anni (legge 724 del 1994) sono state 80mila le istanze e solo 30mila quelle esaminate. Non da meno le pratiche pervenute nel 2003 (legge 326), che sono ben 30mila, di cui 13mila in zone vincolate. Se Atene piange, Sparta non ride. La provincia maggiormente interessata è quella di Napoli. Qui sono 46mila le pratiche arretrate, tra cui 26mila richieste di condono nelle «zone vincolate». A Napoli città le istanze presentate nell'85 sono state 52.328, nel 1994 ben 24.722 e nel 2003 sono state 8.878, per un totale di 85.928. Rilasciate dalla Napoli servizi (per conto del Comune di Napoli) 44mila disposizioni per singoli abusi. Le pratiche definite dalla partecipata sono state 25.012 per quanto riguarda le istanze dell'85, 10.593 per il 94, e 3.960 per il 2003: per un totale di 39.565.
Sul versante politico invece, Maresca, dopo aver mostrato «stima personale e istituzionale» nei confronti del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, incassa un messaggio altrettanto edulcorato dal governatore: «Sono convinto - ha fatto sapere De Luca - che se per lui le cose andranno bene, la Regione collaborerà e si farà insieme un lavoro su Napoli: lo confermo». Un affondo per entrambi arriva invece dal sindaco de Magistris: «Maresca e De Luca si assomigliano - ha detto a radio Crc -, sul cipiglio autoritario con tendenze antidemocratiche, Maresca pone come priorità non la lotta ai rapporti tra camorra e politica ma la lotta ai centri sociali. Sono visioni della vita diverse - ha aggiunto - credo che alla lunga con la candidatura di Maresca si vedrà la povertà delle idee che camminano su una proposta che ancora non si comprende». Intanto la lista civica Essere Napoli, che supporta Maresca, strizza l'occhio al bassoliniano Ennio Cascetta, dicendosi «lieti di voler accogliere l'idea di un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico culturale presente nelle stazioni del metrò», facendosi promotori di un incontro nei prossimi giorni, «per confermare - dicono - la nostra disponibilità».
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