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Ettore Rosato - vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale di Iv - voi renziani sul candidato sindaco di Napoli come vi muoverete? In solitaria, in coalizione o cosa?
«Il Pd - con il suo responsabile nazionale enti locali Francesco Boccia - ha detto che i candidati per le amministrative si scelgono con le primarie. Per noi non c'è problema. A Napoli tra gli altri abbiamo una personalità politica, preparata, competente, innamorato della sua città come Gennaro Migliore a cui chiederemo di essere disponibile per scendere in campo».
Napoli non ha una tradizione positiva quanto alle primarie Pd: dai cinesi in fila alle monetine non sono sempre riuscite bene non è un azzardo?
«Le ha lanciate il Pd per tutte le città lo hanno appena ribadito anche per Bologna. È una modalità di scelta resa complicata dalla pandemia, ci organizzeremo. È evidente che le primarie definiscono anche il perimetro della coalizione, un perimetro che per noi è quello tracciato dalla maggioranza di Governo alla Regione».
Vale a dire senza il M5S?
«Mi sembra chiaro: è un perimetro vincente e naturale».
Il Pd spinge - tuttavia - per l'alleanza con il M5S specialmente a Napoli come se ne esce?
«Il M5S è la riedizione del governo De Magistris, con tutte le conseguenze che questo comporta. Non fa per noi».
E se alle primarie si presentasse uno del M5S?
«Non mi sembra che sia necessario discutere di ipotesi fantasiose».
Vale lo stesso anche per Bassolino?
«Bassolino è una personalità che ha contribuito a scrivere pagine positive della storia della città, spero ci partecipi alle primarie».
Il sindaco de Magistris schiera Alessandra Clemente e se si presentasse pure lei alle primarie?
«La discontinuità rispetto alla gestione de Magistris deve essere un elemento distintivo della coalizione e del futuro sindaco».
A Napoli i deluchiani e il Pd - che non sono sempre la stessa cosa - sono però d'accordo su un punto: il candidato sindaco per Napoli non deve essere frutto di una spartizione politica tra Pd e M5S. Iv come si colloca in questo scenario?
«Per prima cosa Napoli è un interesse dei napoletani, noi siamo interessati che quella che è la naturale capitale europea del Mediterraneo, con una vocazione straordinaria messa da parte da anni di un'amministrazione incompetente, possa ripartire.
Ecco, una personalità molto ingombrante è quella del governatore Vincenzo De Luca...
«De Luca è un risorsa vera, non è esente da errori come chiunque di noi, ma governa con amore e passione. Non vedo come si possa esimersi dal suo contributo per i prossimi passaggi elettorali in Campania, non si vota solo a Napoli».
Tuttavia, De Luca sulla gestione della pandemia non è stato ineccepibile e attacca pure Draghi sui vaccini.
«Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare seriamente. I problemi tra Stato e Regioni ci sono. Frutto degli errori del governo Conte e di un certo regionalismo inutile e ha sbandato anche sulle priorità nelle liste di vaccinazione. E su questo le direttive nazionali oggi impostate da un uomo come il generale Figliuolo vanno rispettate e assecondate».
Torniamo a Napoli: c'è ancora spazio per evitare le Primarie?
«Lo spazio politico c'è sempre, le primarie si fanno quando in campo ci sono più candidati e non si trovano soluzioni».
Sarò più diretto: cosa chiede Iv per sentirsi soddisfatta?
«Non abbiamo bisogno di essere accontentati: vogliamo vincere le elezioni con una persona capace di amministrare bene la città».
Gaetano Manfredi - l'ex ministro del Governo Conte - è uno dei nomi che si fanno per Napoli che ne pensa?
«Ho moltissima stima di Manfredi. Di personalità autorevoli e competenti Napoli ne ha molte e ne ho letto le ipotesi di candidatura anche sul vostro quotidiano. Ma quello che serve è un nome di sintesi con le caratteristiche giuste. Noi diamo un contributo in questa direzione».
E se il candidato fosse Roberto Fico?
«Fa già il Presidente della Camera e mi sembra si sia dichiarato sempre alternativo alla nostra maggioranza regionale».
Presidente Rosato, una cosa è certa, chiunque farà il sindaco erediterà una situazione pesantissima sotto tutti gli aspetti a iniziare da quello economico: è questo un dato di partenza per la scelta del candidato?
«Noi non dimentichiamo mai un secondo che siamo nella più grave emergenza economica dal Dopoguerra, che l'emergenza educativa è sotto gli occhi di chiunque guardi con attenzione i nostri ragazzi isolati e privi di scuola e socialità da oltre un anno. Qualsiasi decisione verrà presa in questa cornice e Napoli è una città che sull'economia soffre più delle altre. Turismo, commercio e ristorazione sono settori tra i più colpiti e devono tornare a essere trainanti nell'economia della città». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino