Gianni Lettieri incassa l’appoggio del coordinatore regionale di Forza Italia, Domenico De Siano. Dopo l’ex governatore Stefano Caldoro, che si è schierato al fianco...
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Una scelta annunciata mesi fa da Lettieri ma in tutto questo tempo il partito di Berlusconi è sempre rimasto cauto e freddo. Fino a ieri, quando ha preso posizione attraverso il suo principale rappresentante sul territorio, appunto il coordinatore regionale. Come leggere, allora, questo segnale? Certamente come un passo in avanti, che arriva peraltro a poche ore dall’intervista di Lettieri al Mattino, nella quale l’imprenditore ha invitato i partiti e i dirigenti politici a «superare tatticismi e litigi inutili». Ma la partita è aperta e tutto può ancora succedere. Sì, perché restano da convincere gli scettici sia a Napoli (tra gli altri, il coordinatore cittadino Paolo Russo e l’europarlamentare Fulvio Martusciello, che pure figurano nella lista dei papabili) sia a Roma.
E allora, nel frattempo, continua la caccia del centrodestra ad un candidato sindaco alternativo. Silvio Berlusconi ha sondato nei giorni scorsi la disponibilità della deputata Mara Carfagna, che però frena. Anche se, qualora fosse costretta a scegliere, preferirebbe candidarsi a sindaco di Napoli piuttosto che della sua Salerno (dove il centrodestra è spaccato e particolarmente litigioso). Così, di fronte alle resistenze di Carfagna, i dirigenti locali stanno valutando possibili soluzioni alternative, sempre tenendo presente l’identikit delineato da Berlusconi, che guarda con favore anche ad un candidato scelto nel mondo delle professioni o dell’imprenditoria.
Ecco che stanno circolando nelle ultime ore altri nomi. Tra gli aspiranti si torna a parlare, ad esempio, di Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania, particolarmente attenta alle vicende della città e soprattutto a quelle del porto di Napoli. È invece ripartito il pressing sul presidente di Ferrarelle Carlo Pontecorvo, imprenditore riservato e discreto, che in questi anni si è sempre tenuto a una certa distanza dalla politica. E c’è pure chi pensa ad un (improbabile) colpo a sorpresa: gettare nella mischia l’ex rettore della Federico II Guido Trombetti, che è notoriamente uomo di sinistra ma che nella giunta regionale di centrodestra guidata da Stefano Caldoro è stato vicepresidente e assessore all’Università e alla Ricerca. Un tentativo che rischia però di essere vano perché Trombetti non sembra interessato a un impegno del genere.
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